La memoria e il futuro: “trarre dal nostro passato di popolo di emigranti la lezione che la storia può offrirci”

di Pier Franco Quaglieni – Il 24 luglio Grimaldi, ultimo lembo d’Italia e di Liguria prima della Francia, vivrà una grande giornata storica: si troverà il sindaco di Aigues -Mortes, la cittadina francese dove nell’agosto 1893 operai italiani vennero ammazzati da operai francesi nel timori che gli portassero via il lavoro nelle saline alla foce del Rodano.

Una guerra tra poveri, un episodio di intolleranza, totalmente distante da quello spirito che ebbe nell’idea di fratellanza propria della Rivoluzione francese, prima di sfociare nel giacobinismo violento e «purificatore».

Erano tempi difficili per tutti. Per il Sud e il Nord depresso dell’Italietta del dopo Risorgimento con ambizioni coloniali, ma incapace con Crispi di affrontare le piaghe dell’analfabetismo e della disoccupazione, dell’arretratezza cronica del Sud e della povertà diffusa tra i contadini del Nord.

Erano tempi difficili anche per la Francia,la cui condizione economica non era certo paragonabile a quella d’Italia.

Il 24 luglio sarà una giornata di ricordo di quei fatti tragici di oltre cento anni fa, ma sarà anche una giornata di pacificazione, di riconciliazione nello spirito europeo e nella condivisione dei valori umani più profondi che non conoscono frontiere. Hanno promosso l’incontro la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Grimaldi e il centro «Pannunzio» di Torino.

Croce diceva che ogni storia è storia contemporanea. Anche oggi bisogna stare all’erta e considerare i pericoli che una immigrazione per troppi anni senza controlli, può determinare: intolleranza, rifiuto, xenofobia. Bisogna far di tutto per trarre dal nostro passato di popolo di emigranti la lezione che la storia può offrirci, pur considerando che ogni storia è figlia di un suo contesto e quindi non è confrontabile con l’oggi.

* Pensieri in libertà: la rubrica Corsara di Pier Franco Quaglieni