Melgrati (PdL): “Insoddisfazione, delusione e censura per il nuovo piano sanitario regionale”

Il consigliere regionale del PdL Marco Melgrati ha criticato aspramente nel suo intervento in Consiglio Regionale del 4 agosto il nuovo Piano Sanitario Regionale, presentato ed approvato dalla maggioranza proprio in quella seduta.

“Mi unisco a quanto espresso dai miei colleghi di minoranza e ribadisco il nostro NO ad un piano sanitario oscuro, privo di logica, che non taglia gli sprechi e non tutela in alcun modo né la salute dei cittadini né le eccellenze sanitarie della nostra regione. Ci sono cose poco chiare davvero.

Non è chiaro, e vorrei che il Presidente Burlando lo spiegasse agli elettori che lo hanno votato, come sia possibile che a marzo (ovvero all’epoca della campagna elettorale per le Regionali) i conti della Sanità ligure fossero in perfetto ordine e pareggio, mentre ad agosto ci ritroviamo con un disavanzo di quasi 200 milioni di euro, e questo non si può certo imputare alla manovra del governo, in quanto sono conti di questo anno.

Non sono chiare le sorti del nuovo ospedale di Albenga e del milione e mezzo di euro sprecato per la realizzazione del reparto di neonatologia e ostetricia, reparto attrezzato con sale operatorie, vasche per il parto in acqua e quanto di più moderno e tecnologicamente avanzato si renda necessario per la sicurezza delle mamme e dei nascituri.

Non è chiara la sorte del Santa Corona di Pietra Ligure dove vengono stanziati 155 milioni di euro ma manca un piano di riqualificazione e recupero per le strutture che hanno necessità di un profondo restauro.

Non è chiaro il fatto che si prometta il nuovo ospedale a Savona, e poi vengono stanziati 20 milioni per la ristrutturazione del San Paolo…altri soldi buttati via!!!

Non vorrei che dietro a tutte queste “manovre eversive”ci sia una strategia occulta che miri alla creazione di un unico ospedale per la provincia di Savona, ovviamente a Savona, così come è già previsto per quella di Imperia, privando il ponente sia del Santa Corona di Pietra che del Santa Maria della Misericordia di Albenga ”

Nel frattempo abbiamo liste di attesa per esami radiologici (tac) e oncologici che superano i 90 giorni, e in alcuni casi evidenziati in consiglio ci vuole un anno per un esame…e intanto la gente muore o, se può, si rivolge ai privati.

Tutte queste cose fanno male alla sanità e fanno male alle tasche dei cittadini”.