Albenga: torna sulla nostra costa il mitico pancrazio, il giglio del mare

di Claudio Almanzi – L’antropizzazione sfrenata della costa, la speculazione edilizia, lo scarso rispetto per l’ambiente, li avevano fatti sparire quasi del tutto. Ora tornano a farsi rivedere, nella loro bellezza, i pancrazi, gli splendidi fiori marini ricordati da molti viaggiatori del Grande Tour quando soggiornarono fra il Settecento ed il primo Dopoguerra nella nostra bella Riviera.

Ad Albenga i “Gigli di mare” sono infatti tornati ad essere visibili nella zona ingauna, in almeno tre siti, che gli ambientalisti preferiscono tenere rigorosamente segreti, ma che comunque sono situati sulla costa di Vadino fra la foce del fiume Centa e Le Vele (nella foto un sito di pancrazi  presente a Vadino). “Si tratta- dicono gli esperti- di una specie che nel tempo si è riprodotta, in zone abbandonate, lontane dall’uomo, e che oggi andrebbe protetta”.

A Laigueglia intanto è risuscito l’importante esperimento di ricollocazione della specie nel tratto di spiaggia antistante il celebre bastione. Grazie alla buona volontà ed all’impegno degli studenti dell’Istituto Secondario Superiore “Aicardi”di Albenga ed alla passione ed all’interessamento dell’Associazione “Segnüe e Mestei” nel maggio 2007 ogni alunno della classe seconda della scuola primaria “Libero Badarò” di Laigueglia potè adottare, mettendolo a dimora, sulla spiaggia, a fianco del bastione, un giglio di mare. Da allora i bulbi si sono riprodotti ed ora turisti e residenti possono ammirare la straordinaria bellezza di questo fiore di spiaggia, che un tempo cresceva spontaneo in quasi tutta la costa ligure ed oggi è invece praticamente scomparso dai nostri arenili.

“I gigli di mare di Albenga e Laigueglia- concludono gli esperti- appartengono a due importanti specie: il Pancrazio marittimo, che arriva ad essere alto anche 50 centimetri, foglie lineari e fiori bianchi profumati, riuniti in ombrelle e fiorisce preferibilmente in primavera ed il Pancrazio Trianthum, che può superare il mezzo metro, ha bulbi più piccoli, preferisce un clima più caldo, fiorisce soprattutto in estate ed è tipico delle regioni meridionali”.