Ortofrutticola di Albenga: vinta la battaglia per salvare i pomodori

Successo per i responsabili dell’Assistenza Tecnica della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga che grazie al nuovo servizio di Fitofarmacia sono riusciti a controllare la diffusione della “Tuta absoluta”, il lepidottero originario del Sud America che provoca gravissimi danni alle coltivazioni di pomodoro. Grazie ad uno studio effettuato dagli agronomi della Cooperativa, che hanno messo al servizio dei soci le conoscenze e le esperienze fatte per combattere questo lepidottero, la presenza dell’insetto nella piana albenganese e gli enormi danni causati alle coltivazioni sono stati notevolmente limitati.

Per gli agronomi dell’Ortofrutticola, la lotta a questo insetto, con una straordinaria capacità di insediarsi nel territorio, con un enorme potenziale riproduttivo e particolarmente resistente ai più comuni fitofarmaci, si è presentata difficoltosa ma non impossibile. Attualmente sono molto pochi gli insetticidi efficaci disponibili. Appare perciò evidente che la lotta chimica da sola non può risolvere il problema. L’approccio più corretto per una lotta efficace è quello di adottare una strategia di difesa integrata che preveda l’impiego di trappole per la cattura massale dei maschi e l’adozione di mezzi di lotta agronomica fisica e biologica. Le trappole a feromoni per la cattura massale sono trappole selettive perchè attirano solo i maschi di questa specie catturando un grande numero di individui e diminuendo molto il potenziale d’infestazione dell’insetto: l’utilizzo delle trappole su larga scala da parte delle aziende produttrici di pomodori limitrofe, ne migliora notevolmente l’efficacia. Nella nuova strategia di lotta proposta dall’assistenza tecnica si prevede l’utilizzo di un olio che agisce sulle uova dell’insetto provocandone l’asfissia e sugli adulti che colpiti dal trattamento cadono a terra e non riescono più a rialzarsi in volo; l’olio inoltre abbinato a insetticidi a basso impatto ambientale, migliora molto l’efficacia degli stessi.

“Queste strategie di lotta hanno avuto ottimi risultati tanto da ottenere nella prima parte dell’anno pochissimi danni alle colture – dichiarano i responsabili dell’Assistenza Tecnica -. Con questo olio abbiamo ottenuto i risultati sperati ma perché ciò sia avvenuto è stato di fondamentale importanza l’utilizzo delle trappole che oltre alla cattura massale dei maschi hanno indicato il momento giusto per intervenire direttamente sulle piante, infatti, quando in una settimana all’interno delle trappole vengono catturati più di una decina di insetti, le coltivazioni di pomodoro sono a forte rischio ed è quindi necessario intervenire direttamente sulle colture. L’insetticida deve essere un tassello da inserire nella strategia di difesa, perché per avere buoni risultati nella lotta al parassita è di importanza fondamentale adottare un sistema di lotta integrata mettendo in atto tutte le misure a noi conosciute.”

“Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti – dichiara il produttore Francesco Timo, socio della Cooperativa -. I responsabili dell’Assistenza Tecnica hanno saputo illustrarci il problema e allo stesso tempo indicarci le strategie necessarie per salvare i nostri raccolti. L’anno scorso le mie colture erano state praticamente compromesse da questo fastidioso insetto ma quest’anno i nuovi sistemi di lotta integrata indicati dai responsabili del settore mi hanno consentito di azzerare il danno. Infatti, seguendo scrupolosamente la strategia di lotta indicata, a fine stagione (primavera-estate), su tutta la produzione ho trovato un solo pomodoro “bucato”. Certo, per noi produttori controllare le trappole e trattare le piante è un lavoro aggiuntivo ma se la Cooperativa non avesse trovato questo sistema da adottare non avremmo avuto prodotti da immetere sul mercato. Ringrazio quindi i responsabili per il lavoro svolto che ancora una volta hanno dimostrato che un servizio di fitofarmacia all’interno di una cooperativa agricola sia davvero indispensabile”.

4 Commenti

  1. a dinamite: preferisco una atenta e florida commercializzazione di piante e fiori che sono centinaia di migliaia e 500-600 produttori , che i dieci o dodici produttori di pomodori il mio pensiero e’ questo. Non dico sia sbagliato seguire i pomodori, ma dico che sarebbe meglio seguire anche la commercializzazione di piante e fiori. N.Massa

  2. Mi sto facendo delle panciate di tumate!!
    Ben venga tutto ciò che può servire a salvaguardare questo ortaggio.

  3. Non so quanti produttori di pomodori o ortaggi in genere operano sulla piana,
    metti che siamo in pochi ma non ne sono certo.Non dedicarsi alla ricerca di un principio attivo che oggi colpisce i pomodori domani chissa magari le margherite è ingiusto nei nostri confronti.Trovo senza senso la tua uscita di “perdita di tempo”, perchè a te i pomodori nostrani fanno schifo,preferisci quelli che arrivano da fuori UE che rimbalzano e così ci giochi pure a tennis.
    Ti ricordo che la TUTA ABSOLUTA è un insetto che stà dando danno e rovinando interi raccolti in tutta Italia( e non solo) mandando sul lastrico aziende agricole che vivono di raccolta di pomodoro.

  4. ..ma quanti sono rimasti i produttori di pomodori nella piana di albenga e controllati dll’ortofrutticola. Sicuramente un esiguo numero che non vale la pena di dedicare piu’ di tanto. sarebbe meglio dedicare l’attenzione alla commercializzazione di piante e fiori non vi pare tecnici o no?.N.Massa

I commenti sono bloccati.