Il Prof. Quaglieni mercoledì 18,conferenza-dibattito su Cavour nel Museo di Sommariva

di Mary Caridi – Nel suggestivo spazio del Museo Sommariva, dedicato alla Civilità dell’olio, è stato organizzato un ciclo di incontri-conferenze, patrocinato dal comune di Albenga , i  “ Mercoledì della Storia“. Il prof. Pier Franco Quaglieni, presidente nazionale del Centro Pannunzio, docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, mercoledì 18 Agosto alle  ore 21.00, in occasione del Bicentenario della nascita di Cavour, parlerà su: “Cavour Artefice dell’Unità Nazionale o del potere dei Savoia in Italia?”

D : Professore, lei è autorevole stimato giornalista e storico di fama nazionale e non solo,  propone riflessioni sia su personaggi storici che sulla memoria del nostro Paese. Ad Albenga I mercoledì da Sommariva sono occasioni per ragionare su noi stessi come italiani?
R : Sì , è il tentativo di delineare una sorta di autobiografia della Nazione,attraverso il travaglio risorgimentale che non fu solo un tentativo concorde di  uomini diversi,ma fu anche confronto aspro di opinioni fortemente distanti: Cavour non la pensava come Garibaldi, Vittorio Emanuele non la pensava come Mazzini,Pisacane non la pensava come Cattaneo.E tutti avevano idee diverse  su come realizzare quello che Benedetto Croce  definiva il <Sorgimento<.Certo ,però, questi uomini sentivano fortemente  anche  un amore “disperato” verso l’Italia che oggi è  quasi del tutto assente nell’intera classe politica italiana di destra e di sinistra.Da Sommariva rifletteremo insieme su un passato che condiziona ancora fortemente il presente:ogni storia, sotto tanti punti di vista,è storia contemporanea.
Per altri versi, tutte le culture politiche del ‘900 da quella cattolica a quelle socialista e comunista,da quella azionista a quella leghista di questi ultimi anni nascono da una riflessione critica sul Risorgimento,spesso attribuendo al Risorgimento colpe che sono dell’intera Nazione italiana prima che realizzasse l’Unità d’Italia o sono colpe che ebbe la classe dirigente post -risorgimentale e post- cavouriana,dalla Destra storica alla sinistra trasformista  di Depretis .Spesso ha fatto comodo attribuire ai Padri fondatori delle  responsabilità che essi non ebbero perchè  vizi preesistevano all’unità e si sono manifestati anche dopo.pensiamo ,ad esempio alla Questione meridionale che certo non è nata con il Risorgimento.
D : Bicentenario di Cavour-  Il leghista Borghezio lo ha definito “un grande” per la sua sorprendente visione  regionalista e per non essersi mai fatto attirare da Roma, ma fu Cavour ad indicare  Roma quale capitale ideale.
R : Rispetto ogni idea (e Borghezio in parte ha centrato il giudizio) ,ma non ritengo l’on.Borghezio uno storico e credo che la storia tocchi agli storici e non ai politici.In Italia invece assai spesso sono stati i politici ad occuparsi di storia e gli storici sono diventati essi stessi dei politici.Politica e storia certo hanno dei collegamenti  perchè in parte la storia è la politica del passato,ma lo storico deve sforzarsi di mantenere il distacco critico proprio dello studioso che è cosa opposta alla visione,pur legittima,del militante politico.
Storia e ideologia devono rimanere distaccate e lontane,altrimenti facciamo i pasticci pseudo- storici  degli ultimi 80 anni,a cominciare da Gramsci e Gobetti,o ripetiamo  le  solite  tiritere  meridionaliste alla maniera di Guido Dorso.
Cavour fu l’artefice vero del Risorgimento,l’uomo dalle grandi visioni internazionali che riuscì attraverso la diplomazia ,la II guerra d’indipendenza, i plebisciti a realizzare lo Stato unitario.Peccato che sia morto a 50 anni pochi mesi dopo la proclamazione  del Regno d’Italia nel 1861. Io ricorderò  la sua figura come quella di un grande statista europeo,l’unico che ebbe l’Italia perchè Giolitti  e Degasperi  furono decisamente inferiori a lui. Peccato che Cavour non abbia avuto eredi all’altezza.
D : La sua figura di studioso in un’ epoca che brucia tutto così velocemente ci riporta ai temi della nostra storia. Parlarne in un frantoio dell’olio è un suggestivo legame tra tradizione, cultura, storia?
Cavour si era dedicato all’agricoltura nel podere di Leri,nel Vercellese, dove portò la moderna coltura del riso.C’è  quindi un legame tra il Cavour imprenditore agricolo e l’azienda modello Sommariva ; quindi c’è un elemento  intrigante e  suggestivo nel  parlare di Cavour nel museo dell’Olio di Albenga.
A Cavour ,tra il resto,si deve il collegamento ferroviario ligure che purtroppo è quasi rimasto quello dell’epoca di Cavour…Allora,era decisamente all’avanguardia…
Spero che tra le varie sagre da strapaese riesca a farsi sentire in qualche modo anche il ricordo di Cavour  nel bicentenario della nascita,malgrado l’Italia di oggi si riveli distratta rispetto alla sua storia. Anche in passato Cavour non ha mai suscitato entusiasmi popolari.Era una persona seria nel paese di Pulcinella. Le persone serie in Italia vengono poco considerate.Ieri come oggi prevalgono i saltimbanchi , i tribuni,gli istrioni  della piazza o del piccolo schermo. Cavour  era  inglese di cultura e formazione,anche se ha realizzato l ‘unità d’Italia.Un altro mondo,un altro stile,un’altra cultura.
.Albenga ha una sua storia importante anche nel Risorgimento,quella storia andrebbe ricordata.Ovviamente senza esaltazioni acritiche che non sono storiche.ma anche senza snobbare il passato ,come  spesso  oggi appare normale . Sono  ben consapevole che nel pieno delle vacanze non sia proprio popolare dedicare una serata ad una pagina di storia.La cultura oggi più che mai è un fatto minoritario anche in rapporto ad una scuola  che ha creato più asini che persone preparate… Ma forse c’è  anche da domandarsi se  io e Sommariva siamo del tutto “normali “quando proponiamo la storia  del Risorgimento nel pieno del’estate ,quando gli interessi sono di tutt’altro tipo…:l e  magliette bagnate sono molto più attraenti. E giustamente.

1 Commento

  1. CARO PROFESSORE HO APPREZZATO IN PARTICOLARE :” in parte la storia è la politica del passato,ma lo storico deve sforzarsi di mantenere il distacco critico proprio dello studioso che è cosa opposta alla visione,pur legittima,del militante politico”, e ” Sono ben consapevole che nel pieno delle vacanze non sia proprio popolare dedicare una serata ad una pagina di storia.La cultura oggi più che mai è un fatto minoritario anche in rapporto ad una scuola che ha creato più asini che persone preparate…”, kaspita le riflessioni sulla storia e con essa le biografie degli uomini che con le loro azioni l’hanno scritta….ebbene sono gli argomenti piu’ interessanti in giorni che dovrebbero facilitare la meditazione…..un carissimo saluto da Torre Pellice, in attesa del Sinodo….altro momento dedicato alla storia del “libero pensiero”…

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