Alassio Jazz: giovedì ultimo appuntamento con Lara Iacovini, Fioravanti, Dulbecco e D'Auria

Giovedì 9 settembre, ad Alassio, si terrà l’ultimo appuntamento della quinta edizione di Alassio Jazz, promossa dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio e organizzata dall’Associazione “E. W. Elgar”. A chiudere la rassegna, in Piazza Partigiani, sarà il concerto della cantante Lara Iacovini che, alle ore 21.30, insieme a Riccardo Fioravanti, Andrea Dulbecco e Francesco D’Auria presenterà il progetto “S Wonderful”, ispirato a Stevie Wonder e George Gershwin. Cresciuta in una famiglia di appassionati jazzisti, Lara Iacovini ha studiato canto lirico, pianoforte classico e ha seguito numerosi stage d’improvvisazione vocale con alcune tra le più famose cantanti del panorama italiano e internazionale.

Lara Iacovini, nata a Iseo, ha studiato pianoforte classico al Conservatorio S. Cecilia di Roma. È laureata in Lettere moderne all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente, frequenta il terzo anno del triennio sperimentale di jazz al Conservatorio “F. E. Dall’Abaco” di Verona, diretto dal Maestro Roberto Rossi. Ha seguito seminari di canto jazz con le cantanti Rachel Gould, Sheila Jordan, Maria Pia De Vito e Ann Malcom. Nel 2000 ha vinto la prima edizione del concorso musicale Bresciaonline per la categoria Musica jazz e, nell’estate 2007, ha vinto una borsa di studio al seminario di Castell’Arquato. Da diversi anni è attiva come cantante jazz in formazioni con musicisti come Mauro Sereno, Lino Franceschetti, Valerio Abeni, Antonio Prencipe, Angelo Peli, Roberto Soggetti,Sergio Mazzei e con l’E.S.P. trio di Attilio Zanchi, Roberto Cipelli e Gianni Cazzola. Attualmente collabora con il pianista Massimo Colombo e con Diego Baiardi, Riccardo Fioravanti, Mario Rusca, Stefano Bagnoli, Riccardo Arrighini, Luciano Poli, Giovanni Falzone. Nel 2008 è uscito per la Splash Records il suo primo CD, “Everybody’s song”, registrato con Attilio Zanchi, Massimo Colombo e Mauro Beggio. Con Riccardo Fioravanti lavora ad un progetto per ricordare Chet Baker, uno degli artisti che hanno segnato il secolo scorso. Dal progetto è nato il nuovo cd, “In The Mood Of Chet” (2009), pubblicato di recente.

Riccardo Fioravanti, nato a Milano nel 1957, inizia a suonare il basso elettrico nel 1973, e brucia le tappe: nel 1975 è negli studi di registrazione come session-man, ed è del 1976 la sua prima tournée come professionista con il cantautore rock dell’area alternativa milanese Alberto Camerini. Sempre negli anni ’70 nasce la passione per il jazz, e inizia la sua formazione artistica. Studia contrabbasso al Conservatorio G. Verdi di Milano, mentre si esibisce nello storico “Jazz Club Capolinea”. La sua carriera si sviluppa su piani paralleli: il senso artistico, la grande versatilità e le alte capacità professionali lo portano a lavorare in ambito jazzistico con Giorgio Gaslini, Franco Cerri, Gianni Basso, Renato Sellani, Tony Scott, Gorny Kramer, Enrico Intra, Franco D’Andrea e altri. Negli anni ’80 suona con l’Orchestra Ritmica della RAI e, in registrazioni e concerti, con artisti come: Mina, Ennio Morricone, Mia Martini, Ornella Vanoni, Amij Stewart e Nick the Nightfly. Nei primi anni ’90 è tra i membri della rinata Orchestra del Festival di Sanremo, dove incontra Dee Dee Bridgewater, Randy Crawford, Jorge Ben, Grace Jones, Ute Lemper, Kid Kreole, Sarah Jane Morris, etc. Sono dello stesso decennio le collaborazioni con musicisti quali Bob Mintzer, Phil Woods, Lee Konitz, Clark Terry, Toots Thielemans, Slide Hampton, Charlie Mariano, Bob Moover, Barney Kessel, Ronnie Cuber, Jimmy Owens, Jesse Davis, George Gruntz, Stevie Wonder. Il 2000 è l’anno della svolta più radicale: da questo momento si dedica stabilmente al jazz e collabora a registrazioni in studio e a concerti con Enrico Rava, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Marco Tamburini, Bob Bonisolo, Michael Rosen, Stefano Bollani, Andrea Pozza, Stefano Battaglia. Ha svolto, e svolge attualmente, una intensa attività didattica. Il suo suono preciso e corposo, e le grandi doti di interpretazione ne hanno fatto, nel tempo, un valido collaboratore di batteristi quali Giampiero Prina, Stefano Bagnoli, Alfredo Golino, Christian Meyer, Ellade Bandini, Max Furian, Beppe Sciuto, Tullio De Piscopo, Lele Melotti, Paolo Pellegatti, Walter Calloni, Tony Arco, Enzo Zirilli, Walter Paoli, Gianni Cazzola, Billy Cobham, Paul Wertico, Danny Gottlieb, Enzo Todesco e tanti altri.

Andrea Dulbecco si è diplomato con il massimo dei voti in strumenti a percussione sotto la guida di Franco Campioni al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove ha anche studiato composizione e conseguito il diploma di pianoforte. Si è inoltre specializzato in vibrafono con David Friedman. Come solista ha suonato con l’Orchestra Angelicum di Milano, l’Orchestra del Conservatorio Superiore di Graz, la R.A.I. di Milano, L’Orchestra Sinfonica di San Remo e l’Orchestra d’Archi Italiana. In qualità di camerista si è esibito nelle più prestigiose società italiane quali la Società del Quartetto e la Società dei Concerti di Milano, Unione Musicale di Torino, Accademia di Santa Cecilia, Amici della Musica di Perugia, Accademia Chigiana. Ha collaborato con prestigiosi artisti quali A. Ugorski, M. Brunello, A. Lucchesini, Markus Stockhausen, P. De Maria, E. Fisk e G. Carmignola. Fa parte stabilmente del gruppo “Sentieri Selvaggi” diretto dal compositore Carlo Boccadoro che gli ha anche dedicato sue composizioni. Oltre alla carriera di musicista classico svolge un’intensa attività come vibrafonista jazz suonando ed incidendo con numerosi artisti di fama internazionale quali P. Fresu, E. Rava, D. Moroni, F. Dicastri, M. Negri, G. Gaslini, L. Schneider, P. Favre, D. Friedman, P. McCandless, B. Elgart, ed esibendosi in importanti festival quali Umbria Jazz e Roccella Jonica. Ha effettuato tournée negli Stati Uniti, Messico, Africa ed Estremo Oriente. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche per le etichette Splash ed Egea ed ha recentemente inciso, in duo con Luca Gusella, per l’etichetta americana Obliqsound. E’ docente di strumenti a percussione al Conservatorio G. Verdi di Milano.

Francesco D’Auria, inizia gli studi musicali nell’ambito delle scuole di jazz dell’area milanese, frequentando i corsi di batteria di Enrico Lucchini, Giancarlo Pillot e Carlo Sola. In seguito è allievo di Roger Robertson e partecipa a stage con Elvin Jones a Paul Motian. Negli Stati Uniti studia con Skip Hadden al Berklee College of Music di Boston. Nel 1985 comincia una lunga collaborazione con Gunter Sommer, partecipando a concerti e tournée in Europa. Ha collaborato con diversi musicisti, tra i quali Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Tony Scott, Garrison Fewell, Bob Muver, Furio Di Castri, Donovan Mixon, Mario Arcari, Gabriele Mirabassi, Michel Godard, Attilio Zanchi, Gunter Sommer, partecipando ad importanti festival in Italia (Umbria Jazz, Clusone Jazz, Monza, Como) e all’estero (Europa Jazz festival du Mans, Lione, Parigi, Berlino, Lipsia, Dresda, Stoccarda, Croazia, Svizzera, Slovenia, Giappone). Ha collaborato con le orchestre dei “Pomeriggi Musicali” di Milano, Rai (ritmica e sinfonica), partecipando anche ad alcune produzioni televisive. Parallelamente all’attività jazzistica, compie e termina gli studi classici presso il Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano, dove si diploma in Strumenti a Percussione, studiando con i maestri F. Campioni, M. Ben Omar, W. Morelli e G. Sciuto. Partecipa a parecchie esecuzioni anche nell’ambito della musica contemporanea e, con il gruppo “Naqqara” , vince il concorso internazionale di Stresa e quello nazionale per percussionisti di Bovino (Bari). Si diploma al corso di jazz al conservatorio A. Boito di Parma studiando con i maestri T. Lama, P. Leveratto e F. Di Castri. Affronta le problematiche dell’insegnamento musicale e sviluppa percorsi mirati alla pratica musicale, rivolti a diverse fasce d’età. Conduce un laboratorio di animazione ritmica che lo porta a realizzare con gli allievi il cd “Per volerti raccontare” e tiene stage in diversi ambiti scolastici. Parallelamente all’attività didattica, continua quella concertistica in Italia e all’estero, con gruppi stabili quali “Aliffi-D’Auria quartet”, Gabriele Mirabassi e come session man.