Caccia, in Liguria si potrà sparare anche dopo il tramonto. Il dibattito in Consiglio regionale

Con 26 voti a favore, 5 contrari e numerose assenze fra i banchi di maggioranza e minoranza, il Consiglio Regionale ha approvato il Testo Unificato delle PDL n. 21 e PDL n. 63 `Modifica della legge regionale 6 giugno 2008, n. 12 (Calendario venatorio regionale triennale e modifiche alla legge regionale 1 luglio 1994, 29 – Norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio – e successive modifiche ed integrazioni)`.

La nuova norma consente di cacciare mezz’ora dopo il tramonto. Hanno votato a favore il Pd, Udc, Noi con Burlando, Pdl, Lega Nord e Marylin Fusco (Idv). Contro la Federazione della sinistra, Nicolò Scialfa, Stefano Quaini e Maruska Piredda (Idv). Dopo aver espresso la loro contrarietà al provvedimento, si sono allontanati dall’aula Matteo Rossi (Sinistra Ecologia e Libertà), Aldo Siri e Lorenzo Pellerano (Lista civica Biasotti).

Benzi: non ci sono le ragioni per disobbedire ad una legge nazionale – Alessandro Benzi (Federazione della sinistra) ha preannunciato il voto contrario del suo gruppo: «Siamo contrari nel metodo e nel merito di questo provvedimento. – ha detto – In primo luogo va contro una legge nazionale, la legge quadro 157 che vieta la caccia dopo il tramonto per consentire alla fauna di trovare sosta e riparo. In passato fu rinviata a nuovo esame dal Governo una legge regionale che non rispettava questo dettato e per analoga ragione è stata respinta anche una normativa della Regione Puglia, con l’intervento della Corte Costituzionale. Chi esercita una caccia responsabile credo abbia poco interesse ad una proposta di questo genere che va a colpire gli animali nel momento in cui sono più indifesi e,data la scarsa visibilità, mette a rischio di incidenti gli stessi cacciatori e rende difficile riconoscere le specie cacciabili. E’ pericoloso cacciare dopo il tramonto: la casistica ci riferisce di molti incidenti. Diminuiscono le condizioni di sicurezza e ci sono ».

Rossi: sulla caccia un tavolo con cacciatori, ambientalisti e agricoltori – Matteo Rossi (capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà) che al momento del voto ha lasciato l’aula, ha ribadito: «L’articolo che posticipa il termine dell’attività venatoria è illegittimo, in quanto in contrasto con la legge nazionale 157/92. Credo sia anche interesse delle associazioni venatorie fare in modo che la normativa nazionale venga rispettata, per la sopravvivenza delle specie cacciabili, e garantire l’equilibrio ambientale ». Ha quindi polemizzato «con chi prova a costruirsi impropriamente un bacino elettorale, danneggiando persino gli stessi cacciatori». Ci sono realtà in cui i cacciatori sono ambientalisti e operano per la salvaguardia del territorio, ha proposto «Sediamoci intorno ad un tavolo che riunisca le associazioni venatorie, quelle ambientaliste  e quelle dei coltivatori».

Pellerano: incongruenze di carattere legale – Lorenzo Pellerano (Lista civica per Biasotti Presidente), ha ribadito «In questo provvedimento emergono forti incongruenze di carattere legale. Non ci sembra il caso di procedere a forzature su questo argomento. Si poteva chiedere il parere di legittimità agli uffici, prima di portare il provvedimento in Consiglio, invece con una procedura anomala, non si è chiesto il parere».

Bruzzone: provvedimento legittimo, in linea con legge regionale esistente – Francesco Bruzzone (Lega Nord Padania), acceso sostenitore del provvedimento, ha detto: «Stiamo adeguando il calendario venatorio ad una legge regionale del 2002 che nessuno, neppure i Verdi nella passata legislatura, ha mai proposto in qualche modo di modificare. Già si va a caccia un’ora dopo il tramonto agli ungulati con colpi a palla unica ben più pericolosi di quelli a pallini che si sparano agli uccelli. Oggi il sole tramonta alla sei, ma sino alle sette e mezza fa giorno. Del resto la legge francese consente di andare a caccia fino a quando ci si vede».

Ferrando: Pd compatto nel sostenere la legge – Valter Ferrando (Pd), ha annunciato il voto compatto del suo gruppo ed ha spiegato: «Il testo unificato tra la proposta di legge 21, primo firmatario Bruzzone e la 63, primo firmatario lo stesso Ferrando, prevede la possibilità di proseguire la caccia trenta minuti dopo il tramonto. Questa possibilità è peraltro già prevista dalla vigente legge regionale del ‘94 e mai applicata nei calendari venatori. Questa norma va incontro alle esigenze di una piccola comunità di cacciatori che praticano una tipologia di caccia particolare e si basa sul riconoscimento di una discrepanza nella luminosità crepuscolare esistente e dimostrata tra il Ponente ed il Levante del nostro territorio regionale . Non c’è nessuna variazione significativa sul totale prelievo faunistico».

Scialfa: contrario secondo coscienza – Nicolò Scialfa (Idv) ha detto: «Questa legge regionale va contro la legge nazionale. Il mio gruppo voterà secondo coscienza. Io voterò contro».

Scajola: questo adeguamento era nei programmi elettorali del Pdl – Marco Scajola (Pdl), nell’annunciare il voto favorevole del suo gruppo, ha chiarito: «Questo adeguamento era nei nostri programmi elettorali. Crediamo che il mondo della caccia sia fatto da persone serie.Noi vogliamo proteggere i boschi».

Antonino Miceli (Partito Democratico) ha infine chiesto e ottenuto che per la legge viga la procedura d’urgenza.