Liguria: è La Spezia la provincia che assorbe più spesa pubblica per investimenti

Oscilla tra i 25 e i 28 miliardi di euro l’andamento della spesa totale del settore pubblico allargato in Liguria, una cifra che si è mantenuta pressoché costante nel tempo. E’ quanto emerge dalla presentazione del volume l’Italia secondo i Conti pubblici Territoriali. I flussi finanziari pubblici in Regione Liguria realizzato dal Nucleo regionale di progetto presso la Regione Liguria in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico e presentato questa mattina presso il Palazzo della Provincia della Spezia alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale al Bilancio, Giovanni Battista Pittaluga e dell’assessore alle politiche di bilancio della Provincia della Spezia, Federico Colombo. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Pittaluga – è quello di disporre di uno strumento in grado di garantire una misurazione dei flussi di entrata e di spesa sul territorio attraverso una rete di ventuno nuclei regionali, uno per ciascuna regione e provincia autonoma. Il convegno ha rappresentato l’occasione per approfondire una serie di dati di rilevante interesse sull’intervento pubblico in economia e la governance delle partecipazioni”.

Dall’analisi della distribuzione territoriale della spesa pubblica si osserva come in Liguria esiste una corrispondenza tra la quota della popolazione residente (2,8%) e il contributo alla ricchezza nazionale (3%), mentre la quota di spesa pubblica rappresenta il 3,5% del totale, frutto anche della presenza di un alto numero di anziani che non consentono la riduzione delle componenti più rilevanti: sanità e previdenza. In Liguria è la spesa corrente (stipendi, pensioni, spese di funzionamento) a determinare l’andamento della spesa totale in quanto ne rappresenta il 90%, con un incremento da 22.677 milioni di euro nel 2003 a 23.760 nel 2007. Mentre la spesa in conto capitale, al 10%, in concomitanza con eventi alluvionali nel 2002 e nel 2004.

Negli anni in Liguria sono cresciute le società create da Regione, province e Comuni a livello regionale che sono passate da un centinaio alla fine degli anni ’90 alle attuali 270 frutto del crescente fenomeno di esternalizzazione dei servizi pubblici, cioè dell’affidamento all’esterno, che risulta generalizzato in Italia. Con l’aumento delle società partecipate è cresciuta anche la spesa dei soggetti a rilevanza regionale che nel 2006 è stata di 2,2 miliardi di euro, pari al 7% del PIL regionale e all’82% della spesa pubblica complessiva, rispetto al 1 miliardo di euro nel 2000. “Le esternalizzazioni – ha spiegato l’assessore regionale al bilancio, Pittaluga – in alcuni casi sono state un successo, perché sono servite a portare sotto controllo i conti di queste società, in altri il percorso è stato più faticoso. Il problema della nostra regione, come di altre regioni, è arrivare ad una semplificazione delle public utilities come quelle relative al trasporto pubblico locale”.

Novità sul fronte della spesa per il personale: se infatti prima del 2005 risultava in rapporto più elevata rispetto alle regioni del Nord, dal 2005 in poi si è assistito ad uno sforzo di contenimento. Nel 2003 la spesa pro capite per il personale ammontava 800 euro, nel 2007 è salita a 950 euro, una crescita contenuta dunque, che rimane al di sotto delle regioni del nord la cui spesa pro capite si attesta sui 1050 euro.

La spesa delle amministrazioni locali si concentra in Liguria nei macrosettori dell’amministrazione generale e della mobilità. Il maggiore impegno verso i trasporti corrisponde anche ad una maggiore spesa determinata dalla necessità di superare le difficoltà del territorio e ovviare a collegamenti meno facili.

“Purtroppo nella nostra regione – ha aggiunto Pittaluga – risulta ancora bassa la partecipazione femminile, tra i 15 e i 65 anni, al mercato del lavoro e questo è uno dei problemi su cui si deve lavorare, aumentando ulteriormente gli strumenti di sostegno al lavoro di cura dei figli per eliminare il divario con le altre regioni del Nord”.

Infine per quanto riguarda la spesa pro capite in conto capitale in Liguria per la sanità è superiore rispetto al nord, si attesta infatti sul 25% del totale a fronte del 21% del Nord, del 12% del Sud e del 27% del centro. Segno dell’impegno sul fronte delle infrastrutture sanitarie, ambulatori e macchinari per offrire risposte ai cittadini e sostenere qualitativamente l’economia del territorio.

Maggiore in Liguria la quota di investimenti, risorse regionali, trasferiti alle imprese e alle famiglie, rispetto alle altre regioni del Nord Italia. La quota pro capite ammonta a 245 euro contro i 181 del Nord Italia e i 345 del Sud in particolare nei settori delle attività produttive, mobilità e trasporti.

Rispetto alle quattro province liguri alla Spezia risulta più alto il fatturato delle società e imprese pubbliche, così come la spesa pubblica consolidata ha valori più elevati dopo quella di Genova.