Turismo in Liguria, Biasotti: nuove piste ciclabili, accessibilità con più treni e un aeroporto che funzioni, turismo “fuori stagione”

In occasione del forum sul turismo che si svolge quest’oggi a Genova, l’onorevole Sandro Biasotti, candidato presidente della Regione Liguria, offre una prima visione del progetto di governo condiviso dalla coalizione di centro destra, relativo a un settore così importante per l’economia della Liguria. «Prima di tutto voglio augurarmi che l’appuntamento in programma oggi, non sia l’ennesima passerella elettorale, perché ne abbiamo già viste troppe su sanità, trasporto pubblico, economia. Credo che sul turismo non si possa più procedere a tentoni, come si è fatto in questi anni. I problemi vanno affrontati di petto e con il coinvolgimento delle categorie». Poi svela un retroscena: «Sono in sintonia con il ministro Michela Vittoria Brambilla; abbiamo già discusso delle priorità della Liguria, si è trovata d’accordo sul mio progetto di rilancio»

Con questa premessa, Biasotti espone anche alcuni punti programmatici ritenuti indispensabili: «Visto che gli stessi dati forniti dalla sinistra confermano una diminuzione delle presenze turistiche nel 2009, pari a circa un punto e mezzo percentuale, è evidente che le scelte fatte in questi anni non sono state sufficienti e che in questo campo si deve tornare ad investire. Ci vogliono risorse. Bisogna darle alla promozione, che oggi ha un budget regionale ai minimi termini, e agli investimenti. Il primo punto programmatico è legato all’accessibilità. Ne ho discusso con Federalberghi ed è evidente che non si può prescindere da migliori collegamenti per fare arrivare i turisti. Le ferrovie devono funzionare meglio, con più collegamenti anche al sabato e alla domenica, quando invece assistiamo al taglio dei treni regionali; l’aeroporto Colombo deve togliersi dalla posizione di fanalino di coda, nel quale è stato fatto finire in questi anni». Di certo, per Biasotti, va cambiata la politica turistica: «Il fallimento dell’assessore uscente è sottolineato dalla mancata riconferma. Ma anche l’Agenzia In Liguria, che doveva essere il motore della promozione, in questi anni ha dato un contributo bassissimo, confermato dal fatto che in pochi anni ha cambiato tre direttori»

Sul fronte delle iniziative occorrono poi qualità e offerta unitaria: «Dobbiamo aiutare gli albergatori a diventare proprietari dei muri, perché così investiranno nelle loro imprese. Dobbiamo creare un marchio di qualità anche per le seconde case, senza far pagare nulla ai privati, ma promuovendo una diversa cultura dell’accoglienza. Dobbiamo continuare sul turismo sostenibile». E su quest’ultimo punto si innesta uno dei progetti più ambiziosi: «Penso a nuove piste ciclabili da Sarzana a Ventimiglia, per continuare l’iniziativa avviata da me nel 2001 con il ministro Claudio Scajola che ha portato al primo tratto di pista ciclabile nella riviera di ponente. Si deve proseguire e allargare il progetto a tutta la regione. Si deve puntare su un sistema di approdi per il piccolo cabotaggio, al rilancio del diportismo, frustrato dalla politica falso ambientalista della sinistra».

Altro punto forte è la destagionalizzazione: «Ce lo chiedono gli operatori, che vogliono lavorare tutto l’anno e sanno che la Liguria ha le carte in regola per essere sempre attraente. Bisogna incentivare con prezzi concorrenziali e, se è il caso, aiutare gli operatori che investono nel turismo invernale con agevolazioni fiscali». Per quanto riguarda i finanziamenti, senza i quali nulla può essere realizzato, Biasotti ricorda un fatto che troppo spesso la sinistra ha dimenticato: «Da un paio d’anni il turismo è tra i settori economici industriali, che possono quindi accedere a finanziamenti importanti. Il problema è che per trattare con Bruxelles bisogna essere credibili e questa giunta di sinistra, purtroppo per la Liguria, non lo è».