Doc in Borgo: domenica appuntamento a Finalborgo

“La febbre del calcio è in grado di distrarre l’attenzione dalle vicende del mondo?”. E’ la domanda da cui prendono spunto i due documentari di Teo De Luigi, “L’urlo del ‘68” e “Rapiti ‘78”, che saranno proiettati domenica 5 dicembre alle 17, alla sala congressi di Santa Caterina, per la rassegna “Doc in Borgo. Fatti, storie, racconti nei documentari” (ingresso libero).

Riflettendo su ciò che successe nel 1968 e nel 1978, anni felici per il calcio nazionale e terribili per la società, i documentari di De Luigi cercano di dare una risposta intervistando Adriano Sofri, mentre era nel carcere di Pisa ed aveva iniziato a giocare a calcio, i protagonisti di allora (Zoff, Burgnich, Facchetti, ecc.), mentre riguardavano le loro imprese alla TV 35 anni dopo, e l’allenatore argentino di pallavolo Julio Velasco.

Alla proiezione seguirà, come di consueto, un aperitivo per tutti in collaborazione con la Bottega del Mondo – Commercio Equo e Solidale di Finale Ligure. La rassegna è promossa dall’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Finale Ligure e dalla Biblioteca Mediateca Finalese ed è curata da Teo de Luigi.

“L’urlo del ‘68” Di Teo De Luigi Raccontato da Adriano Sofri Durata 35’. Sinossi del film – Nel 1968 la Nazionale italiana di calcio vince per la prima e unica volta il Campionato Europeo, ma la memoria collettiva ne conserva un labile ricordo. Qual è il motivo? Forse la nascita del movimento studentesco, le lotte operaie, la guerra nel Vietnam, gli assassinii di M.L. King e di R. Kennedy, misero in secondo piano il calcio? È una storia che Adriano Sofri racconta dalla sua condizione di detenuto direttamente dal “campetto” del carcere di Pisa, dove si misura attivamente col gioco del calcio. Ritorna agli anni che lo videro protagonista della vita politica, con la formazione di Lotta Continua e li affronta senza infingimenti o ritrosie, sottolineando episodi inediti come inedito è appunto il punto di partenza: riflettere su quegli anni attraverso il filtro di ciò che ha sempre rappresentato il calcio in Italia, termine di paragone o cartina di tornasole degli avvenimenti sociali e politici del nostro paese e non solo. E anche i “vecchi” nazionali di allora (da Zoff a De Sisti a Burgnich ecc…) si ritrovano davanti alla loro impresa-tv come davanti a uno specchio in bianco e nero.

“Rapiti ‘78” Di Teo De Luigi Raccontato da Adriano Sofri e Julio Velasco Durata 36’. Sinossi del film – Maggio 1978, la Nazionale italiana di calcio, la prima di Bearzot, parte per i Mondiali in Argentina. Il mondo del calcio non poteva non avvertire il clima di terribile sofferenza del paese, segnato dalla scia di sangue lasciata dal terrorismo, che culminò nell’assassinio di Aldo Moro e della sua scorta. Nello stesso momento, dall’Argentina arrivano i primi echi della dittatura di Videla, col tragico fenomeno dei “desaparecidos”. Dunque, ancora un evento sportivo ad “accantonare” gli orrori della vita sociale e politica? Partono da questo interrogativo i due narratori, Adriano Sofri, dal carcere e Julio Velasco, dallo spogliatoio della squadra di pallavolo. E i loro pensieri affrontano le contraddizioni di quell’epoca tragica che, stranamente, è permeata da uno sfondo sportivo emozionante e coinvolgente. Rari documenti e interviste ai protagonisti di allora (calciatori argenti e madri della Plaza de Mayo, servizi di repertorio su Bearzot e intervista a Sergio Zavoli) costituiscono un percorso narrativo che pare riferirsi alla condizione dei “destini incrociati” di Italo Calvino.

Teo De Luigi. Autore e regista riminese, residente a Calice Ligure, dagli anni ’80 si dedica all’inchiesta e al documentario, collaborando con la Rai. Dal 1987 al 1999 lavora con Sergio Zavoli. Nel 1999 è responsabile artistico di Stream e nel 2005 collaboratore di Sky Racconta. Realizza fra gli altri i seguenti documentari: “Voci. Ciò che i giovani non vogliono dire”, “PTSD – Piaga di guerra” e “Festa amara” sulla guerra nei Balcani, “Rito e sangue” battenti e flagellanti nel sud d’Italia, “Cittadella Cottolengo” sui volontari cattolici e laici, “Il mito Fausto Coppi” viaggio nelle imprese del campionissimo, “46 battiti al secondo” e “Padre e figlio piloti” la terra di Valentino Rossi, “Duccio Galimberti – Il tempo dei testimoni” la Resistenza di Giustizia e Libertà, “Piacere, Ada Gobetti” donna resistente e non solo moglie di Piero Gobetti. Ha pubblicato “Memoria come futuro” (Maggioli), e “Giocare da libero” (Limina). Attualmente ha in lavorazione “Paralup. L’eco della memoria”, in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli di Cuneo e con Marco Revelli.

Prossimi appuntamenti:

  • Domenica 9 gennaio 2011 – Un’ora sola di vorrei di Alina Marazzi
  • Domenica 6 febbraio 2011 – La strada di Levi di Davide Ferrario
  • Domenica 6 marzo 2011 – Terra Madre di Ermanno Olmi
  • Domenica 3 aprile 2011 – L’India che danza – La paura di Pippo Delbono
  • Domenica 1 maggio 2011 – Primavera in Kosovo di Erion Kadilli
  • Sabato 28 maggio 2011 – L’orchestra di piazza Vittorio di Agostino Ferrente