Liguria: pesanti conseguenze della manovra governativa su servizi e tariffe

Bilanci con il fiato corto, anzi cortissimo e grandi difficoltà anche per la Regione Liguria. Basti dire che dopo la manovra governativa del maggio scorso in Liguria i tagli ammontano a 154 milioni nel 2011 per salire a 171 milioni nel 2012.

Da qui, l’iniziativa della giunta regionale che nel pomeriggio ha promosso un affollato incontro al Teatro della Gioventù di Genova. Fra gli intervenuti ai lavori, conclusi dal presidente Claudio Burlando, la vicepresidente Marylin Fusco e gli assessori Sergio Rossetti, Lorena Rambaudi, Enrico Vesco. Sono inoltre intervenuti Agostino Barisione, vicepresidente Anci Liguria, Andrea Artioli, assessore al Bilancio della Provincia di Imperia, Massimo Sola, direttore generale di Confindustria Genova, Renzo Miroglio, segretario generale Cgil Liguria, Andrea Sanguineti, segreteria Cisl Genova, Lella Trotta, segretaria confederale Uil Genova e Liguria, Don Luigi Molinari, cappellano del Lavoro della Curia di Genova, Simone Baldini, membro del Consiglio di Amministrazione Arssu e Andrea Rivano del Forum Terzo Settore. In sala anche il presidente del Consiglio Regionale Rosario Monteleone e diversi consiglieri.

Spiega l’assessore alle Finanze Pippo Rossetti: “Con il presidente Claudio Burlando e tutta la giunta si è voluto questo incontro perché è opportuno che i cittadini, le singole istituzioni e i rappresentanti dei vari comparti sociali, culturali ed economici comprendano che queste decisioni prese a livello governativo ricadono sulla qualità e sulla quantità, sulle tariffe dei servizi pubblici. Anche la Regione Liguria è costretta a modificare la propria funzione, che non e più quella di sostenere i processi economici, sociali e infrastrutturali se non attraverso fondi straordinari nazionali ed europei. Un cambio radicale che dal primo di gennaio peserà sulle famiglie, sulle persone più deboli, sul ceto medio, su tutte le categorie proprio per gli effetti della drastica riduzione della possibilità di spesa in tutti gli ambiti regionali”.

Il segno meno toglie oltre il 50 % all’agricoltura, al 56% per l’istruzione, la scuola, il diritto allo studio, il 19% per l’industria, il 91% per le infrastrutture la viabilità, e via dicendo su tutti gli altri settori”.E a questi numeri, gli assessori Enrico Vesco e Lorena Rambaudi, hanno ricordato il taglio di 37 milioni al trasporto pubblico locale (gomme e Trenitalia) e quello dei servizi sociali che in Liguria è di circa 15 milioni di euro. Sui tagli alle corse del trasporto pubblico Vesco ha dettio che la “red list” verrà presentata nelle prossime settimane in una assemblea pubblica. La Rambaudi si è detta più preoccupata della attuale visione del welfare che tutela solo le situazioni “estreme” lasciando il resto al libero mercato che dai tagli .Una manovra che colpisce anche tutti gli enti del sistema regionale allargato (Arpal, Arssu, Asl, aziende ospedaliere, Agenzia Liguria Lavoro, i parchi regionali, l’Istituto Floricolo Regionale e Arte.

1 Commento

  1. Basterebbe, che la regione le province ed i comuni vendano gli stabili i terreni in disuso, e sono moltissimi, e magari fare costruirere residenze, che da esse incassano oneri , quindi creano lavoro ed economia, aumentare i “dazi” demaniali,alle spiagge,che pagano cifre ridicole, e costoro incassano cifre esorbitanti, sembra che in liguria per usufruire di un lettino ed una cabina bisogna fare un leasing,e magari per cio’ che il turista evita di farsi spellare in liguria, insomma le opportunita’ ci sono, basta attuarle, ma e’ facile piangersi addosso, trovare delle scusanti ridicole, come e’ ridicolo, il nostro governo,che pensa solo a riempiere le propie tasche, le tasse le pagherebbero tutti se fossero cifre ragionevoli, vedi come esempio la Swizzera, la Francia, l’Inghilterra, ma noi siamo Italiani, siamo i furbi Europei, abbiamo una grande arte, quella della truffa, e l’inganno,pensando che sia una regola rubare al prossimo.

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