di Mary Caridi – Una favola di Fedro mai così attuale, descrive l’ingenuità delle cosiddette colombe che blandite e alla ricerca di un nido e cibo abbondante volano dritte verso il Re. Si affidano dolci e fiduciose alla sua protezione e trovano quello da cui andavano fuggendo. Ecco una traduzione del testo dal latino:
“Chi si affida a un malvagio, mentre chiede come difendersi, trova la morte. Poiché le colombe erano tante volte sfuggite al nibbio e avevano evitato la morte con la celerità delle ali, quello si decise per la menzogna, per vedere se potesse catturarle con l’inganno. Andò dunque da loro e disse: “Perché trascorrete la vita in ansia e perché non nominate me re affinché siate da me difese da pericoli e offese?”. Quelle, prestando fiducia al malvagio, si affidarono al nibbio. Ma quello, non appena fu nominato re, incominciò a divorarle una dopo l’altra ed a esercitare il potere con i suoi crudeli artigli. Allora, una delle superstiti, così esclamò: “Ben ci sta, perché non abbiamo visto quale fosse l’inganno di questo re menzognero”.
“Chi si rivolge ai soggiogatori per ottenere protezione, trova la propria rovina nel momento stesso in cui da quelli cerca di avere un aiuto”.
A Modo mio* rubrica corsara di Mary Caridi