Roma, Conferenza Servizi ampliamento Tirreno Power: da Regione e Provincia commenti positivi

La Regione Liguria giudica positivamente l’esito della Conferenza dei Servizi riunitasi a Roma per discutere del piano di ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure e di Quiliano. “Primo – spiegano gli assessori all’Ambiente e allo Sviluppo Economico Renata Briano e Renzo Guccinelli presenti alla Conferenza- perché oggi siamo riusciti a non far chiudere il procedimento sul progetto presentato dall’azienda che invece ne dovrà presentare uno nuovo. Progetto di ampliamento per il quale, contrariamente al Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria si era pronunciata negativamente, ricorrendo anche al Tar per rimarcare la propria posizione”.

“Il fatto che oggi il Ministero dello Sviluppo Economico – commentano i due assessori regionali – abbia deciso di non deliberare, vuol dire che le nostre motivazioni e quelle dei comuni sono credibili. L’obiettivo della Regione Liguria è di portare a casa il mantenimento dell’occupazione e una forte riduzione dell’inquinamento. A questo punto, insieme con il Ministero dell’Ambiente, che ha rivisto le proprie posizioni iniziali, il nostro obiettivo diviene quello di ottenere dei limiti di inquinamento sensibilmente più bassi, rispetto agli inquinanti previsti dalla legge. Restiamo in attesa di un nuovo progetto che l’azienda, rispetto a questi nuovi limiti, si è dichiarata a presentare”.

Commenti “polemicamente positivi” arrivano anche dal presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza e dall’assessore provinciale all’ambiente Paolo Marson. “Personalmente – dice Vaccarezza – sono soddisfatto della riunione sulla questione Tirreno Power appena conclusasi qui a Roma. In primis perché ho ottenuto le garanzie occupazionali che chiedevo, ovvero l’assunzione dei lavoratori di Ferrania, secondo perché è passata la linea che proposi il 29 settembre 2009 in Consiglio Provinciale. Nel documento approvato allora da Centro destra e UDC, con votazione contraria di PD e IDV, ed alla seguente discussione io evidenziai infatti come: a) non si potesse dire no aprioristicamente ad un investimento di questa rilevanza sul nostro territorio. b) non ci si dovesse accontentare del miglioramento proposto dall’azienda ma era indispensabile chiedere molto di più, fino al limite di ottenere un altro progetto. c) che questi investimenti avessero una ricaduta importante sul nostro territorio, non solo in termini di assunzioni, ma anche nell’assegnazione privilegiata alle aziende locali dei lavori di costruzione e, una volta terminato il progetto, di manutenzione”. “Tutto questo sarà la base di un nuovo progetto e di un nuovo patto con il territorio che vedrà la luce nel mese di gennaio del prossimo anno. Il patto nascerà da un incontro prima del Ministero dell’Ambiente, della Regione e della Provincia e poi verrà rettificato a febbraio da una nuova Conferenza dei Servizi. L’unico commento un po’ amaro – conclude polemico il presidente Vaccarezza – è che se, invece delle solite distruttive campagne demagogiche, fossi stato ascoltato prima, avremmo guadagnato un anno su una vicenda così importante per la nostra provincia”.

Sulla stessa linea le dichiarazioni rilasciate a Roma dall’Assessore all’ambiente Paolo Marson: “In occasione della Conferenza dei servizi, la società Tirreno Power ha manifestato piena disponibilità a dare positivo seguito alle richieste formulate da questa amministrazione, verrà quindi definito un quadro di obiettivi di miglioramento ambientale dell’intero impianto e di valorizzazione dei benefici economici del nuovo progetto che sarà vagliato e quindi oggetto della prossima Conferenza dei servizi che si terrà quanto prima, prevedibilmente nel mese di febbraio 2011. Il positivo riscontro da parte aziendale conferma che l’adozione di linee di condotta aperte al confronto con le imprese e alla valorizzazione delle loro disponibilità d’investimento porta sempre buoni risultati, al contrario di quanto accade quando opportunità legate alle iniziative d’impresa vengono acriticamente rigettate per mera brama di consenso spicciolo e quotidiano. La cittadinanza ci affida il compito di contribuire al progresso e allo sviluppo e non quello di essere arcigni custodi di un oggi destinato all’inevitabile declino”.