Finale: visite guidate alla scoperta di Finalborgo e Finalmarina

Nei giorni delle festività natalizie l’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Finale Ligure e l’associazione I Garosci de Pia tornano a proporre le visite guidate e gratuite ad alcuni dei principali monumenti della città. Martedì 21 e martedì 28 dicembre si potranno visitare il centro storico di Finalmarina, la Collegiata di San Giovanni Battista e la Pieve del Finale. Il ritrovo con la guida è fissato nei pressi dell’Arco di Margherita di Spagna alle ore 10.

La Collegiata di San Giovanni Battista è una delle più belle chiese della Liguria, che la tradizione attribuisce al Bernini ma che in realtà è opera di architetti locali educati alla sua scuola. La facciata, ricca di artistici emblemi e vetrate, opera dell’architetto Nicola Barella di Finalmarina, fu completata nel 1762. Le statue di S. Giovani Battista, dei SS. Pietro e Paolo con quelle che simboleggiano la Speranza e la Fede e i bei fregi che l’adornano, sono dovuti all’arte di Bartolomeo Bagutti. La statua di S. Giovanni sulla facciata e quelle simboliche delle Virtù nell’interno della Chiesa, sono opera del savonese Antonio Brilla. La cupola che raggiunge i 24 metri fu disegnata dal Barella col concorso degli architetti Cantone e Tagliafico di Genova. Sull’ingresso principale sorge un artistico Battistero. L’interno è caratterizzato da grande armonia e semplicità di proporzioni, in cui il gusto barocco appare temperato da una vivace tradizione classica.

La Pieve del Finale, monumento paleocristiano e altomedioevale, è una scoperta relativamente “recente” essendo stata messa in luce negli scavi del 1940 e il 1945. Si trova esattamente sotto l’attuale Chiesa dei Padri Cappuccini e segna la località ad fines ove convennero da epoca remota gli abitanti dei dintorni per darsi un’organizzazione comune. Sacra a S. Giovanni Battista, fu per dieci secoli circa la chiesa battesimale di tutto il Finale, finché le sue prerogative passarono alla più grande collegiata. Oggi la pieve si presenta come una grande aula rettangolare absidata e si sovrappone direttamente a livelli d’uso di età imperiale romana (I-IV secolo). Gli scavi della Pieve hanno riportato alla luce l’altare in muratura, la “confessione” per le reliquie dei Martiri, i resti della “schola cantorum”, la vasca battesimale, un’iscrizione funeraria (epigrafe di Paula) con la probabile data della chiesa (517 d.C.), due tombe a cassa laterizia del IV e V secolo, i pilastri del successivo allargamento a tre navate (VII o VIII secolo).

Mercoledì 22 e mercoledì 29 dicembre sarà possibile visitare il centro storico di Finalborgo, il Complesso monumentale di Santa Caterina, la chiesa di San Biagio e il Teatro Aycardi. Il ritrovo con la guida è fissato alle ore 16 in piazza San Biagio. E’ previsto un servizio gratuito di bus navetta da Finalpia (piazza Oberdan, ore 15,40) e Finalmarina (piazza FF.SS, ore 15,45).

Il centro storico di Finalborgo, l’antico Burgum Fiunarii, per diversi secoli capitale del Marchesato e centro amministrativo di Finale, sorge in posizione strategica sulla piana alluvionale alla confluenza dei torrenti Pora e Aquila. L’origine del Borgo è stata sempre fatta risalire verso la fine del XII secolo, all’epoca del Marchese Enrico il Guercio, ma recenti importanti scoperte archeologiche sembrano retrodatare la sua fondazione di qualche secolo.

Con le mura di cinta (distrutte nel 1448 e riedificate nel 1452), le diverse “porte”: Porta Reale (del 1702 accanto alla quale è possibile osservare un grande stemma in rilievo dei Del Carretto), Porta Romana, Porta Testa (del 1452) e Porta Mezzaluna (più in alto verso Castel San Giovanni), le torri semicircolari che interrompevano a tratti le mura (la più bella è visibile sul lato sud), il Borgo conserva le caratteristiche di abitato fortificato nella sua struttura Quattrocentesca, posteriore alle distruzioni conseguenti alla guerra con Genova (1448). I palazzi quattrocenteschi e di epoca rinascimentale, modificati nel periodo della dominazione spagnola, impreziosiscono il tessuto urbano.

La chiesa e il convento di S. Caterina, oggi quasi interamente restaurati, rappresentano il più importante complesso monumentale di Finalborgo ed un contenitore culturale di eccezionale importanza. Attualmente ospitano, infatti, il Museo Archeologico, una Sala Congressi, l’Oratorio dei Disciplinanti riservato a Mostre ed Esposizioni. Il complesso fu voluto, nel 1359, dai Marchesi del Carretto con l’intento di dotare la famiglia di un’area sepolcrale monumentale, riaffermando al contempo il proprio prestigio e potere. Affiancano il corpo della chiesa due splendidi chiostri comunicanti tra loro di epoca rinascimentale, dovuti al Cardinale Carlo Domenico Del Carretto, costruiti tra il 1500 e il 1530 nel periodo di massimo splendore del complesso. I chiostri sono circondati da locali di varie epoche e, al piano superiore, quelle che una volta erano le sale e le celle che ospitavano i monaci, accolgono oggi gli importanti reperti del Museo Archeologico del Finale.

L’attuale chiesa di San Biagio, in stile barocco, risale al sec. XVII (iniziata nel 1633) è dovuta all’architetto finalese Andrea Storace. Della precedente chiesa medioevale (1261) non rimangono che l’abside e l’ardito campanile tardo-gotico a forma ottagonale, leggermente pendente, dalle numerose e sottili bifore che si aprono su ogni lato, inserito su una torre difensiva della cerchia anteriore al 1452. La facciata è rimasta incompiuta in pietra greggia mentre l’interno a tre navate, colpisce per la grandiosità e la ricchezza delle decorazioni.

“Un piccolo teatro sì, ma elegante vi fu fatto edificare – scriveva Goffredo Casalis nel 1840 – in sul principio di questo secolo da varie persone di questa città a proprie spese”. Le più importanti famiglie di Finalborgo, nel 1803 avevano, infatti, stilato un programma con l’intento di dotare la città di “un conveniente locale” che contribuisse ad abbellirla, “all’istruzione della gioventù, ed a formare i buoni costumi”. Il Teatro Aycardi, capace di 250 posti distribuiti in 24 palchi e una piccola platea, fu ricavato utilizzando l’Oratorio dei Padri delle scuole Pie, secondo il disegno dell’ingegnere Nicolò Barella. Lungo l’Ottocento, ospitò con buona regolarità compagnie di prosa e di musica.

La partecipazione a tutte le visite è gratuita e non occorre prenotare. Per informazioni: tel. 019 600660 – 339 4402668.

* Nelle foto: il porticato dei Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, piazza Vittorio Emanuele II a Finalmarina (foto Emilio Rescigno).