Loano: il… Galateo per i Global Games in Liguria

di Claudio Almanzi – Loano sarà il centro nevralgico della più grande manifestazione sportiva mondiale del 2011, per quanto concerne il settore della disabilità. Il complesso di Loano 2 ospiterà infatti gli organizzatori, alcune delegazioni ed un migliaio dei quasi tremila atleti di 55 nazioni che prenderanno parte dal 25 settembre al 4 ottobre a questa importante manifestazione.

Per prepararsi a questo appuntamento gli amici del Gemellaggio Loano- Francheville, guidati da Orazio Cacace, che è anche un dirigente del Panathlon hanno iniziato a divulgare un piccolo Galateo di comportamento circa l’uso dei vocaboli da utilizzare nell’occasione, perché le parole contano… sono pietre: “ Fra pochi mesi- dice Cacace- si svolgeranno a Loano ed in tutta la Liguria i Global Games. Si tratta della seconda più importante manifestazione mondiale dopo le Paraolimpiadi, riservata ad atleti disabili. Pur avendo seguito, nella mia lunga carriera sportiva, già molte volte competizioni riservate anche a persone diversamente abili, questa volta, poiché i nostri comportamenti e giudizi verranno considerati da tanti e faranno il giro del mondo abbiamo voluto svolgere una ricerca sul linguaggio più appropriato da utilizzare nel corso dei campionati ed essere all’altezza dell’evento”.

Le parole possono aprire porte e permettere a persone con disabilità di condurre una vità più indipendente e ricca. Tuttavia, le parole possono creare anche barriere, o stereotipi che non solo svantaggiano le persone con disabilità, ma che le derubano della loro individualità. Le linee guida che il Comitato del gemellaggio vuole far conoscere a tutti sono state prodotte da esperti nello studio del ritardo mentale, affinché quando si parla o si scrive di persone con disabilità venga assicurata loro la possibilità di essere rappresentati con individualità e dignità. Questo un primo elenco di buone prassi: Riferirsi ai partecipanti come “ Atleti Global Games” o “Atleti Special Olympics”, piuttosto che “olimpionici speciali” oppure “atleti Special Olympic”.

Riferirsi agli individui come “persone con disabilità intellettiva” piuttosto che come “persone mentalmente ritardate”, o “ritardati mentali”. La persona “ha” una disabilità intellettiva piuttosto che “soffre”, “è afflitto da”, o “è vittima di” una disabilità intellettiva. Una persona “utilizza” una sedia a rotelle piuttosto che “è confinata su”, o “immobilizzata su” la sedia a rotelle. La sindrome di Down è la terminologia esatta per indicare tale condizione di disabilità intellettiva. Riferirsi ai partecipanti dei Global Games come “atleti”, senza mai mettere la parola atleta tra virgolette.

Infine un piccolo elenco di termini da evitare: non utilizzare l’aggettivo “sfortunato” quando si parla di persone con disabilità intellettiva. Le condizioni di disabilità non devono essere definite in maniera negativa. Non sensazionalizzare i risultati di persone con disabilità. Mentre questi traguardi dovrebbero essere riconosciuti ed applauditi, le persone coinvolte nel movimento per i diritti delle persone con disabilità hanno tentato di rendere il pubblico consapevole dell’impatto negativo del riferirsi a queste vittorie con eccessivo entusiasmo.

Utilizzare la parola “speciale” con estrema attenzione quando si parla di persone con disabilità intellettiva. Il termine, se utilizzato eccessivamente, con riferimento agli atleti Global Games, o Special Olympics ed alle relative attività, può diventare un cliché.