Musica e Cinema: incontro ad Alassio con Manuel De Sica

Venerdì 18 febbraio, ad Alassio, alle ore 21.00, nell’Ex Chiesa Anglicana si terrà l’incontro con il Maestro Manuel De Sica sul tema “Musica e Cinema”. L’iniziativa, organizzata con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio, si inserisce nell’ambito del progetto “Corso post-universitario di formazione professionale in Canzone e Popular Music: produzione, gestione, comunicazione” organizzato dall’Università di Genova.

“Siamo giunti al terzo incontro organizzato in collaborazione con l’Università di Genova.” dice l’Assessore Monica Zioni “I precedenti appuntamenti hanno visto protagonisti Pepi Morgia e il Maestro Reverberi. La presenza di Manuel De Sica è un graditissimo ritorno nella nostra città. Abbiamo avuto il piacere di ospitarlo già nel 2000, in occasione della presentazione in anteprima nazionale del restauro del film “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica. ono certa che la città oggi come allora lo accoglierà con grande affetto e che tornerà ad apprezzare la pellicola girata in parte ad Alassio nel 1942/1943.”

L’incontro con Manuel De Sica sarà condotto dalla Prof.ssa Romana Rutelli.

Manuel De Sica, nato a Roma il 24 febbraio 1949, ha frequentato i corsi di teoria al

Conservatorio di S. Cecilia e studiato con Bruno Maderna. Le sue prime composizioni da camera sono state pubblicate dalla Casa Ricordi dietro interessamento del M° Renzo Rossellini, direttore artistico dell’Orchestra di Montecarlo.

La sua musica è stata eseguita da artisti quali Salvatore Accardo, Enrico Dindo, Danilo

Rossi, l’Ensemble Wien Berlin, le sue canzoni da Ella Fitzgerald, Tony Bennett, Dee Dee Bridgewater. Autore di musica sinfonica e da camera, è più conosciuto al grande pubblico per le oltre cento colonne sonore composte per il cinema e la televisione dal 1969 ad oggi.

Docente di musica applicata per l’Associazione culturale FormArte presso varie istituzioni e centri didattici, Manuel De Sica è presidente dell’Associazione Amici di Vittorio De Sica per il restauro delle opere paterne, curatore di pubblicazioni su ciascun film restaurato e fondatore dell’Associazione Musica Retrovata per il recupero di opere musicali inedite o sconosciute.

Ha pubblicato due libri di racconti “Il mio diavolo custode” (1996) e “La visita Notturna” (2004).Ha ricevuto una nomination all’Oscar nel 1971 per la colonna sonora del film “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica, il Globo d’Oro della Stampa Estera 1989 per la colonna sonora di “Ladri di saponette” di Maurizio Nichetti, il Nastro d’Argento 1992 per “Al lupo al lupo” di Carlo Verdone e il David di Donatello 1996 per la colonna sonora di “Celluloide” di Carlo Lizzani.

La serata si chiuderà con la proiezione del film “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica. E’ l’estate del 1942 quando De Sica è sul set de “I bambini ci guardano”, intento a girare quello che viene generalmente considerato un film chiave all’interno della sua filmografia, l’opera che lo allontana dalle commedie agrodolci con le quali aveva esordito e lo dispone sulla strada del neorealismo. L’inizio di un percorso che De Sica intraprende lavorando per la prima volta ufficialmente a fianco di Zavattini, la cui collaborazione in “Teresa Venerdì” era rimasta coperta dall’anonimato. Forte della vicinanza solidale di Zavattini, De Sica pone mano alla trasposizione cinematografica del romanzo di Viola «Pricò».

De Sica racconta il mondo della piccola borghesia che aveva fino ad allora nascosto con grande arte i propri cadaveri nell’armadio, senza nulla lasciar trapelare di quanto accadeva dietro la facciata tutta stucchi e lucentezza voluta dal regime.

Pricò, bambino di sette anni, vive attraverso i suoi occhi innocenti i fatti che portano alla dolorosa dissoluzione della sua famiglia: la passione per un altro uomo della madre e le sue ripetute fughe da casa portano sempre più alla disperazione il padre Andrea che, esasperato dal secondo e definitivo allontanamento della donna, decide per l’epilogo più drammatico: il suicidio. Un dramma familiare scandito dalla perfida ed inumana curiosità della gente comune che, immancabilmente e senza pudore, s’intromette in vicende tanto delicate con un mero cicaleccio malizioso.