Sanremo rock?

di Alfredo Sgarlato –  Non sono uno spettatore abituale del Festival di Sanremo. Anzi, certe edizioni mi organizzo per non sentirne nemmeno una nota. Altre volte invece mi capita, facendo zapping, di sentire qualche canzone. Così è andata quest’anno, e mi sono trovato di fronte ad un’edizione in cui il rock ha molto spazio. Un tipico crescendo rock è alla base del brano di Nathalie (ma chi l’ha pettinata deve odiare veramente le donne e la musica…), molto rock e chitarristici sono i pezzi di Giusi Ferreri (voce che non mi piace), Emma e Luca Barbarossa. Paradossalmente il brano più nella tradizione festivaliera, è quello dei La Crus, gruppo storico del rock italiano.

La prima band del cantante Giò (Mauro Ermanno Giovanardi), i Carnival of Fools, riprendeva addirittura lo stile del primo Nick Cave. In seguito i La Crus hanno portato avanti una riuscita miscela di new wave inglese, elettronica e cantautorato stile anni ’60 che poi è diventata una cifra dominante nella musica italiana “alternativa”, vedi Baustelle, Amor Fou, Perturbazione (l’altra dominante, fin troppo abusata, è la linea Capossela/Manu Chao). Ora i La Crus presentano una ballad romantica e orchestrale degna del miglior Umberto Bindi. Da segnalare anche il ritorno in scena di Luca Madonia, che negli anni ’80 insieme a Mario Venuti guidava i Denovo, valido gruppo ispirato da XTC e Talking Heads. Mentre Venuti è stato molto attivo negli ultimi anni, Madonia si era messo da parte. Adesso ritorna in coppia, udite udite, con Battiato! E il pezzo non è niente male.

Infine, oltre al debutto sanremese di Vecchioni (che mi sembra faccia ormai la stessa canzone da molti anni, come del resto molti cantautori), ho notato che persino il simbolo della musica leggera italiana, Al Bano, si cimenta con una canzone “impegnata”, come si diceva negli anni ’70. Si direbbe che questa edizione sia mediamente superiore alle altre. Forse perché il direttore artistico stavolta è un cantante e non un semplice presentatore.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato