Liguria, cultura a rischio: occupazione pacifica di Palazzo Ducale si tinge di viola

LETTERE – I quattro teatri genovesi con sede e compagnia di produzione stabile – Teatro della Tosse, Teatro dell’Archivolto, Teatro Garage e Teatro Cargo – invitano tutte le maestranze, artistiche, tecniche, di servizio, operatori, appassionati, spettatori a partecipare martedì 15 marzo alle ore 11.30 all’occupazione pacifica di Palazzo Ducale, dove, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, si svolgono straordinariamente in seduta congiunta il Consiglio Regionale, Provinciale e Comunale; l’intento è di far capire quanto sia grave la situazione e prossima l’interruzione delle nostre attività, con le conseguenti ricadute in termini di indotto e di posti di lavoro.

Vi invitiamo a partecipare. Numerosi.  Per dare un segnale. E vi preghiamo di indossare un capo viola, un fazzoletto, una sciarpa, i capelli… quello che volete.  Perché questa quaresima sia il segno di una rinascita.

Perché il viola porta sfortuna al teatro? – Il viola è il colore dei paramenti sacri usati durante la Quaresima. Nel medioevo venivano vietati, proprio in quel periodo, tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Ciò comportava per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro notevoli disagi. Non potendo lavorare, le compagnie teatrali non avevano neanche i mezzi per procurarsi il pane quotidiano, ed erano costrette a tirare la cinghia.  Questo è il motivo per cui il colore viola è odiato da tutti gli artisti, in generale, ma è vietato soprattutto in teatro dove con il passare dei secoli è diventato vera e propria superstizione.

Il 15 marzo, in piena Quaresima, reale e morale, per quanto ci riguarda, si riunisce il Consiglio Regionale per iniziare i lavori sul bilancio che verrà definito a fine marzo.

Un bilancio che se confermato nelle linee guida attuali, che azzerano qualsiasi sovvenzione facendo salvi solo Teatro Stabile di Genova e Carlo Felice, sancirà una Quaresima definitiva per la cultura della nostra città e della Regione.

È importante guardare alla cultura in chiave di economia urbana e del territorio, attraverso la valorizzazione del Patrimonio storico-artistico ed ambientale, ma anche nella funzione di animazione sociale del quartiere in cui i Teatri svolgono la loro attività.

I Teatri, ma anche i Festival che animano la regione, anche nei mesi estivi, incrementano la naturale vocazione della Liguria al turismo, producendo e convogliando soldi freschi nelle casse vuote.

Denari che reinvestiti sul territorio dal settore della cultura vengono spesi nuovamente sul territorio in indotto, fornitori di servizi, di materiali, consumi e, soprattutto, in posti di lavoro.

Denari che per la loro origine obbligano le strutture a essere trasparenti, a buone pratiche di gestione, a non tentare di eludere la legge, a rispettare i contratti, ad essere responsabili del proprio lavoro, ad agire sempre per la crescita e lo sviluppo del territorio.

Denari che ci obbligano ad un utilizzo “etico”.

Perché sono denari di tutti, e in parte li produciamo noi stessi riversando ogni anno nelle casse dello Stato e alle casse previdenziali, importi sostanzialmente pari alle sovvenzioni ricevute. Ma forse non basta?

Martedì 15 marzo vi invitiamo a partecipare. Numerosi.  Per dare un segnale.

Ricordando che quando una società lega la propria morale al profitto come unico valore, la giustizia e la bellezza della comunità muoiono e questo tocca non solo il nostro futuro ma anche e soprattutto il futuro dei più giovani.

E vi preghiamo di indossare un capo viola, un fazzoletto, una sciarpa, i capelli… quello che volete.  Perché questa Quaresima sia il segno di una rinascita.

Grazie.

*  il Teatro dell’Archivolto     il Teatro della Tosse     il Teatro Garage     il Teatro Cargo