Albenga: acque agitate nel mondo del commercio. Polemiche sulla Pro-Loco

di Mary Caridi – Navigazione agitata nel mondo del commercio albenganese, già toccato da una crisi che si fa sempre più evidente. Non solo negozi che chiudono, anche per la proliferazione di super e ipermercati, che rendono sempre più problematico tenere aperte le serrande, ma anche una spaccatura che ormai è evidente del mondo degli ambulanti. I rappresentanti degli ambulanti e del sindacato sono scesi sul piede di guerra, ormai apertamente, poichè si sentono danneggiati dall’attivismo della Pro- Loco che, a loro dire,  organizza mercatini in maniera ormai esponenziale. Il Sindaco Guarnieri che detiene la delega al commercio e che nonostante i rumors continuino ad affermarlo, non passa la mano ad un consigliere comunale, dovrà portare calma in un settore delicatissimo per la tenuta economica e sociale della città. Nel frattempo, per sondare umori e criticità,  stanno partendo le lettere di Ascom a tutti i titolari di partita Iva, un questionario anonimo che fotografi nel dettaglio il mondo del commercio ingauno. La presidente Lorenza Giudice sta ricevendo solleciti in tal senso, e deve trovare iniseme all’amministrazione una soluzione. Ecco dunque un questionario che mentre analizza darà anche il primo test sull’amministrazione targata Guarnieri. Indubbiamente esistono lamentele sulla quantità di mercatini e similari che preoccupano i commercianti che vedono assottigliarsi gli incassi e una concorrenza che abbassa la qualità delle proposte commerciali della città.

Per gli esercenti che con investimenti e professionalità investono sulla vendita di prodotti di qualità e curano la clientela, tentando di mantenere un’ immagine decorosa del commercio, i tempi si fanno duri. Se Albenga propone un’ immagine scadente di commercio e consente che cinesi e ambulanti improvvisati vendano chincaglierie e ravatti, diventano ardui gli sforzi di coloro che hanno un’ idea di città più elegante e preferirebbero attrarre una clientela più scelta, sono quindi questi  tempi difficili e se non si assumono scelte politiche precise, la situazione può degradare e precipitare verso il basso, assestando il colpo mortale ai commercianti. La sicurezza si ottiene  anche tenendo aperti i negozi  che in una comunità sono anche un presidio sociale e conservativo dell’identità di un comune.

16 Commenti

  1. @Girasole forse i negozi sono chiusi perché la gente se compra lo fa nelle bancarelle!!

  2. Il punto è che gli Albenganesi non sono mai contenti. Prima si lamentavano che Albenga era un “mortorio”, ora si lamentano che ci sono troppi mercatini e troppi eventi. Intanto i negozi restano chiusi, perchè non c’è la mentalità. Se parli con loro, sono troppo stanchi per aprire la domenica, lavorano già tutta la settimana. Ma d’altra parte …se c’è il motto Albenga “a nescia ” ci sarà un motivo. E’ vero che chi non opera non sbaglia.

  3. Oggi una buona risorsa potrebbe essere il turismo,ma se non si fa nulla per la ricezzione,come si spera che codesti arrivino ad Albenga,vi sono sette alberghi,che con tutto il rispetto sono assai antiquati,alcuni residence mancano di strutture ricreative,salvo qualcuno che ha la piscina,ma le manca la ristorazione,sicuramente appogiandosi ad alcuni ristoranti,mi sembra che la ragionino nel senso, voglio ma non posso,manca sempre il tocco finale per migliorarsi,ne la regione la provincia e il comune non promuovo in modo mirato il turismo,come possiamo farlo noi privati??
    Senza considerare le spiagge,i bagni hanno strutture a dir poco retrogadre,con servizi che basta guardarli per capire,mentre altre regioni,come la Toscana,Emilia Romagna,il Veneto han investito per migliorare ,qui si tira i remi in barca.Va bene la crisi,ma anni passati qualcuno ha guadagnato,quindi oggi deve investire rinnovando le propie strutture.

  4. Secondo me c’è un pò di verità in ognuna di queste risposte.Sinteticamente: desertificazione delle vie, negozi vuoti, destinati alla lunga a chiudere, molti uffici pubblici decentrati (inps,cupa, ecc. cinema multisale). Lo struscio lo fanno solo qualche pensionato e qualche mamma con passeggino e bimbo il resto è niente.Le vetrine che vediamo sono solo: agenzie d’affari, agenzie di compra e vendita immobiliari, agenzie di prestito soldi, banche…Brutta fine per Albenga…cittadina deserta ,piena solo automobili…

  5. @Greghini, oggi la gente prima guarda il formato e poi il prezzo,con la crisi è cosi’,vai al Lidel a vedere quanta gente compera,e non solo chi non puo spendere!!Siamo destinati a chiudere,e poi francamente Albenga è turistica??E troppo dispersiva,e il comune fa di tutto per rianimare il centro storico,il resto viene dopo,forse.

  6. Riprendo quello che ha detto Roonf-Pirates:
    ” Andiamo nei supermercati pensando ri risparmiare SEMPRE, questo non è vero come ha detto Roonf-Pirates. Certo anni fa si risparmiava, quando erano pochi i supermercati aperti e tanti i negozi poi, dopo un tacito consenso, i supermercati hanno fatto in modo che tutti o quasi i negozianti chiudessero, oggi che sono loro (i supermercati) a dettare legge, hanno alzato i prezzi e nessuno o quasi, se ne sono occorti.
    Proprio oggi ho letto un volantino pubblicitario della Coop e, siccome ho sentito dire da una signora: “le uova li compro al supermercato perchè costano meno”, ho guardato il costo al kilo 46,00 euro ma, per i soci 36,8, per fortuna costano meno! Nessuno mai legge gli ingredienti delle uova pasquali? Io le uova non li vendo più care ma, la differenza: le mie sono artigianali, senza conservanti, glutine, ogm e sono tutte biologiche, lavorate 100% in Italia.
    Peccato che i consumatori si fanno convincere dalla martellante pubblicità in televisione e non sono indipendenti nelle idee su quello che comprano.
    Leggete sempre gli ingredienti se volete mangiare bene.

  7. Ai sindacati girano gli zebedei perché nel momento che non gestiscono più i mercatini forse fanno meno tessere. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” !
    Il commercio è un lavoro complicato e tanto di cappello a chi rischia del proprio ma , soprattutto nel centro storico, una bell’apertura collettiva durante i week-end e chiudere tutto il giorno magari il lunedì , non sarebbe proficuo? L’ipercoop non ha le torri, il battistero, la cattedrale ecc. ecc. : il centro storico è il tuo centro commerciale! Ci puoi andare non solo per comprare !

  8. @Alberto da Giussano,hai pienamente ragione,in effetti da quando hanno ampliato un iper,gli incassi si sono dimezzati,anche se lo stesso prodotto lo vendo a 2€ in meno,ma la gente vede un prodotto analogo ma di minor peso e di minor costo,e acquista,un esempio il pollo arrosto da 750gr.cotto lo vendono a €7,80 altri lo vendono ad €5,00,ma l’iper ha anche il pollo da 350gr.a €2,80 ma le persone preferiscono spendere €2,80 ora immaginatevi come sia il pollo da 350gr. poco piu di un pulcino !!Le persone entrano per acquistare quello che le servirebbe,ed alla fine han speso molto piu di quello che le serviva realmente, ma tempo qualche mese se ne renderanno conto,come si renderanno conto dei “prezzi per le allodole”,della assoluta mancanza di dialogo con gli operatori,a differenza,che nelle botteghe ci si saluta,e si fanno due chiacchere, anche con il sorriso.Ma intanto le vendite dei polli per altri si sono maggiormente dimezzate,e parlo solo di polli !!

  9. @Giorgio G. non è una questione di destra o di sinistra,e neppure centra la Rosy,in un momento di crisi si cerca di sopravvivere,per il mercatino dell’antiquariato sono presenti in tutta Italia,forse meglio dislocarlo in altro luogo,come in una piazza,e non in una via di forte transito.

  10. Il mercatino sul viale ha stufato… proponete qualcosa si nuovo!!! Anche se a dire il vero le “sagre” fatte s’estate hanno attirato ad albenga una quantità enorme di gente, e come si dice “gente chiama gente” e i ristoranti e i locali erano stra-strapieni in quelle sere… Però che siano feste divertenti e belle… come il palio e la notte verde… nn come le ultime che veramente hanno del grottesco!!!

  11. e pensare che gli ambulanti ed i commercianti erano tutti contenti dei proclami della sagace Rosalia…mi fa piacere constatare che l’elettorato sa ancora giudicare!! grazie al cielo non tt sono lobotomizzati!

    e per inciso, il mercatino della tristezza sul viale, con anticaglie e cavolate vecchie cent’anni limitatelo!! è veramente deprimente!! grazie

  12. Vogliamo parlare delle sagre,continua rovina per i commercianti e ristoratori??
    Addirittura alcune sagre festeggiano il santo patrono a luglio peccato che la data per la ricorrenza sia a settembre ,non è speculare questo??Ne ho menzionata una ma ve ne sono diverse, tendo conto che costesse sono esenti da tassazione,mentre noi si paga le tasse ed i costi fissi ,gli stipendi tutto l’anno.Sarebbe ora di regolamantare,altrimenti ci vedremo costretti a chiudere.

  13. …è un vero schifo…io non faccio il commerciante ma tutti questi mercatini in stile terronia mi disgustano alquanto.
    Altro che padania qui sembra di essere nel profondo sud !!!

  14. Sbaglio o si era aperto qualche spiraglio ( o se ne parlava ) per assegnare la delega al commercio ad un “tecnico” del consiglio comunale? Forse la Guarnieri è ostaggio di chi con la PROLOCO ci guadagna…. Povera Albenga invasa da mercati di bassa qualità alla stregua dei mercati del terzo mondo. E noi commercianti che abbiamo creduto nel Sindaco e alla sua voglia di migliorare la città. Sapremo senza dubbio come comportarci alle prossime elezioni comunali.

  15. certo , vedo che è scritto dei super e iper mercati, ma non mi pare che questa amministrazione abbia cambiato rotta, anzi… un bel Del balzo ! Poi ad ogni festa un mercatino, e in più le associazioni no profit nate come i funghi, ect ect. Albenga sta diventando una città meridionale come tipo di commercio, tipo bassi di Napoli.

  16. i mercatini sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, bisognava pensarci prima di concedere alla coop di triplicare i suoi spazi e uccidere così la concorrenza dei piccoli commercianti. Il vero problema è la grande distribuzione che in quanto tale riesce a vendere gli stessi prodotti dei piccoli negozietti a prezzi inferiori. Non saranno certo le chincaglierie di cinesi ecc (che comunque andrebbero limitate) a soffocare l’economia ingauna…. riflettete gente…. riflettete….

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