Nell'acqua si può: progetto per bambini con disturbi sviluppo e autismo

Presentato questa mattina al Palazzo Civico di Savona il progetto “Nell’acqua si può”, promosso dal Comune di Savona e dalla Rari Nantes Savona, in collaborazione con la ASL n.2 Savonese e l’Associazione Autismo Savona “Guardami negli occhi”.

Il progetto consiste nella promozione di attività natatorie, presso la nuova piscina comunale Carlo Zanelli, quale strumento di intervento riabilitativo, precoce ed intensivo, di bambini affetti da disturbi pervasivi dello sviluppo, e in particolare dell’autismo, all’interno di un progetto che coinvolga la famiglia, la scuola e l’ambiente di vita del bambino.

L’iniziativa presenta un’unicità in ambito regionale nel riuscire a coniugare l’avvicinamento dei soggetti con disturbi di tipo autistico al mondo sportivo, in modo specifico il nuoto, con un intervento integrato (ri)abilitativo e psicoeducativo.

“Si tratta di un progetto molto importante – dichiara l’Assessore allo Sport del Comune di Savona Luca Martino – per la doppia valenza e finalità, di carattere sportivo e educativo-sociale e per questo incarna completamente le finalità che l’Amministrazione, fin dalla sua progettazione, ha pensato per la nuova piscina Carlo Zanelli. L’impianto infatti vuole certamente essere accessibile a tutti le persone, comprese quelle che presentano particolari disabilità, in adempienza alla normativa in materia, ma vuole anche essere un luogo dove organizzare iniziative volte a promuoverne la piena fruizione e la sempre maggiore frequenza da parte di queste persone più svantaggiate. In questo senso va il nostro impegno a sostenere la formazione degli operatori coinvolti nel Progetto attraverso corsi formativi specifici, ed in particolare l’organizzazione del Corso nazionale di formazione per tecnici e terapisti di terapia multisistemica in acqua”.

La Terapia Multisistemica in Acqua (T.M.A.) usa l’acqua come mezzo per aiutare nelle relazioni i soggetti con disturbi della comunicazione e autismo e permette di entrare in contatto con bambini che presentano difficoltà sociali, specialmente affetti da disturbo autistico, andando ad agire in un ambiente ludico, quale è quello delle piscine pubbliche.

Questi bambini sono affetti da compromissione qualitativa dell’interazione sociale e della comunicazione e presentano modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati.

Patrizia Giallombardo, Direttore Tecnico Rari Nantes Savona dichiara: “In questi anni la Rari Nantes ha posto la sua attenzione all’impegno sociale, rivolgendo un occhio di riguardo ai cittadini portatori di handicap e diversamente abili, adulti e minori. La Società ha voluto porre maggiormente la sua attenzione al mondo dell’autismo e impegnarsi fin dal principio in questo progetto, mettendo a disposizione gli spazi della Piscina Comunale e alcuni istruttori di nuoto, sensibili alla problematica e con esperienze e formazione specifica su queste patologie. Inoltre, dal novembre 2010 la città di Savona vanta un impianto sportivo olimpionico, all’altezza del livello raggiunto dalla società Rari Nantes; una struttura all’avanguardia che senza dubbio favorisce questa attività, facendo di Savona la prima città in tutta la Regione ad avere un corso di formazione per tecnici e terapisti altamente professionale”.

Il Progetto è portato avanti grazie ad un intenso lavoro di gruppo, che vede coinvolti logopedisti, psicomotricisti, psicologi, educatori, dirigenti e personale con esperienze e formazione specifica rivolta a tale patologia. In particolare gli operatori coinvolti in acqua sono: un educatore della ASL2 savonese ed un istruttore di nuoto Rari Nantes Savona.

“Il Progetto ha preso il via come “Progetto acquaticità” nel 2006 – dichiara la Dott.ssa Maria Iose Baldizzone, Responsabile della Struttura Semplice di Neuropsicopatologia Età Evolutiva Asl n.2 Savonese – con l’obiettivo di sfruttare la funzione svolta dall’acqua come “mediatore” per la crescita relazionale del bambino, favorendo l’intersoggettività in un contesto strutturato e programmato che si fa anche attività di tipo clinico. Ad oggi il Progetto ha coinvolto 84 bambini nella fascia di età compresa fra i 2 e i 16 anni affetti da disturbo dello spettro autistico. Importante è il lavoro svolto con bambini molto piccoli, per spostare la diagnosi in età precoce ed agire sul fronte della prevenzione”.

Obiettivi specifici del Progetto sono: favorire l’interazione e l’intersoggettività, migliorare l’attenzione congiunta, creare opportunità per la comunicazione verbale e non verbale, favorire la capacità imitativa, favorire il contatto visivo, affrontare un’esperienza di crescita insieme ad altri ragazzi, creare uno spazio esperienziale di gruppo mediato da figure educative, potenziare autonomie personali e sociali.

Dalla sinergia tra strutture sanitarie e famiglie è nata Autismo Savona “Guardami negli Occhi” ONLUS, associazione di genitori che persegue finalità di solidarietà sociale e volontaria ed ha come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita delle persone con autismo e delle loro famiglie. Dichiara il Presidente Alberto Checcucci “Siamo lieti di prendere parte a questo progetto, che, se necessario, sosterremo anche economicamente. La nostra associazione vuole sostenere le famiglie con bambini affetti da autismo, contribuendo al miglioramento della qualità della loro vita, attraverso azioni promosse sul territorio, quindi a livello locale. Per questo promuoviamo o compartecipiamo a progetti specifici, corsi di formazione, ricerche territoriali, cercando di stabilire rapporti di collaborazione, convenzioni ed accreditamento con gli enti pubblici e tutte le realtà impegnate sul territorio in attività educative, sociosanitarie, riabilitative.”