Difesa della costa ligure: ormeggi e praterie di posidonia

Giacomo Conti (Federazione della Sinistra) ha presentato in Regione un’interrogazione sulla difesa della costa. Conti ha chiesto alla Giunta Burlando quali provvedimenti sono previsti o programmati, nell’imminente stagione estiva, per tutelare la costa ligure e l’habitat di praterie di posidonia dall’ancoraggio delle imbarcazioni.

«Tutti gli anni – ha denunciato Conti – in questo periodo, si pone il problema della difesa del litorale dagli ormeggi selvaggi. In Liguria sono state individuate 28 zone di interesse comunitario dove ci sono praterie di posidonia. In alcuni siti, non adeguatamente segnalati, ormeggiano liberamente imbarcazioni superiori ai 5 metri. In particolare vengono utilizzati Punta Manara e Capo Mortola, che è anche area marina protetta. Per evitare gli attracchi basterebbe segnalare la presenza delle praterie, perché le ancore le danneggiano irreparabilmente. La normativa è esplicita: occorre segnalare il divieto di ormeggiare. Chiedo di regolamentare gli attracchi una volta per tutte, per evitare ogni anno di dover affrontare questo problema».

Ha risposto l’assessore all’ambiente Renata Briano: «Lungo la costa ligure vi sono ecosistemi importanti, non solo la posidonia, che vanno salvaguardati sia per non violare la normativa, che perché sono una ricchezza. In Liguria l’habitat di posidonia sta tra 0 e 20 metri di profondità, lungo la fascia costiera, e va tutelata sia riducendo gli accessi alle aree, sia predisponendo sistemi di ancoraggio fissi. Con la delibera 468/2010 la Giunta regionale ha previsto speciali misure di salvaguardia in cinque sic per proibire ancoraggio di imbarcazioni sopra i 5 metri (esclusi pescherecci professionali e barche che effettuano monitoraggi istituzionali). Col Comune di Sestri Levante, grazie a un finanziamento europeo, abbiamo avviato un progetto in cui la Liguria è capofila, per posizionare boe e ormeggi ecocompatibili. Il budget è 135.000 euro e gli uffici stanno preparando il bando per la progettazione. Sia il Comune che la Capitaneria di porto sono disponibili a mettere boe di segnalazione per questa estate».

Conti ha replicato: «Vorrei un punto fermo e l’impegno della Giunta per consentire un approdo “consapevole”. Mi pare che quest’anno il problema non sarà risolto. Non è solo per tutelare la posidonia, ma anche per limitare l’inquinamento e garantire la sicurezza dei bagnanti. Centinaia di yacht ormeggiano a pochi metri dalla costa tutti i fine settimana. Stiamo parlando di mettere delle boa, la legge esiste già».

2 Commenti

  1. chiunque va per mare, anche se non è un “LUPO” , sa perfettamente che i fondali popolati da posidonia sono CATTIVI TENITORI, di prassi si da fondo sulla sabbia, sulla quale l’ancora fa BUONA PRESA e non rovina alcunchè. per installare i segnalamenti di divieto a difesa dei ( per ancoraggio non graditi) fondali, si devono posizionare dei corpi morti…. non sarebbe piu logico ed utile utilizzarli per offrire dei gavitelli? è certo che CHIUNQUE li utilizzerebbe, così come i gatti mangerebbero comodamente bocconcini di carne offerti, piuttosto che cercare cibo in un cassonetto della rumenta !!

  2. Come al solito,contro le imbarcazioni,che sempre maggiormente si trasferiscono in Francia,dove vi è un turismo nautico florente e meno costoso,belle le praterie ma a cosa servono,per lo meno dove esistono praterie a terra vi sono i bovini, qui non vi è neppure piu pesce,consiglierei di mettere i cartelli divieto di sosta !!Ma ci faccia la cortesia,si metta in moto piuttosto un sistema per la ripopolazione,del pesce,cosi creando lavoro,economia,e non sempre pronti a mettere i bastoni fra le eliche,certo a Sestri levante come in tutto il levante vi sono maggiori panorami naturali ,maggior fondali rispetto al ponente,se si vieta anche quel poco,ò volutamente si vuol indirizzare altrove il turismo nautico,magari nel levante,visto la maggior concentrazione di comuni di sinistra?

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