Melgrati: urgente rifondazione PdL. che parta dalla base degli iscritti e passi dai Congressi

di Marco Melgrati – Il recente risultato delle elezioni amministrative ha fatto emergere con forza un malessere che da tempo cova nella base del P.d.L.; infatti, dopo la costituzione del nuovo partito, il P.d.L. appunto, nato sul predellino a Milano ormai qualche anno fa, non è seguita una vera fase costituente, e la gestione provvisoria, che ha determinato nomine per i coordinatori comunali, provinciali e regionali, è diventata stabile se non definitiva. E questo è un errore grave, e lo dimostrano anche le scelte dell’elettorato di sinistra, che ha preferito Sindaci usciti da consultazioni “primarie” delle sinistre stesse, anche e soprattutto non allineati con le indicazioni del partito di maggioranza nella sinistra, i D.S., creando imbarazzo anche e soprattutto al maggior partito della sinistra, che nonostante la vittoria acclarata nelle amministrative si trova davanti a un “problema” serio.

Credo, anche per recente esperienza personale, che non si possa chiedere il massimo impegno ad iscritti che non si sentono coinvolti, che non potendo “contare” con il proprio parere, pensiero e voto personale all’interno del Partito, non si sentono appieno parte di un progetto e che, principalmente, non possono discutere all’interno di un congresso e di un direttivo su scelte, candidati e strategie.

Oggi si deve andare oltre la fase dell’urgenza e della novità, che è di fatto superata dalla storia e dagli eventi, ultimo di questi il risultato delle amministrative, soprattutto in Liguria, soprattutto in provincia di Savona.

Oggi è il momento di unire, non di dividere, ma per unire bisogna confrontarsi con tutte le anime del partito e del movimento, in maniera democratica, e dopo essersi confrontati trovare un sentimento comune, un afflato e una strategia. Il tempo delle nomine dall’alto è finito, e dobbiamo avere la capacità di cogliere quei segnali e quelle lezioni, anche le più dure, che ci derivano dalla “sovranità dell’urna elettorale”.

Il mio non è uno sfogo per cercare di delegittimare i vertici del partito; chi mi conosce sa che sono organico al P.d.L. e ho sempre accettato qualunque decisione dei vertici con spirito di obbedienza e di servizio, e non sono mai stato contro, ne in pubblico ne in privato, a differenza di altri iscritti; critico a volte, ma mai contro. Mi sento però di interpretare un sentimento comune, un vento che proviene dalla base, che se assecondato potrebbe contrastare quel vento che pare invece soffiare nella direzione della sinistra, con derive radicali come a Milano e a Napoli. E credo che solo così, insieme all’impegno del Governo nel realizzare quelle riforme per troppo tempo promesse e non ancora realizzate, si possa pensare di recuperare quel consenso e il voto dei moderati, che sono in Italia la stragrande maggioranza, oggi disorientati e delusi.

* Marco Melgrati – Consigliere in Regione Liguria, Gruppo Pdl

1 Commento

  1. Quel venticello, caro Melgrati, che tu percepisci solo ora ma che imperiosamente attraversava e attraversa tuttel le stanze dell’agglomerato cementizio di cui fai parte (partito sarebbe davvero estensivo) dicesi : “voglia di democrazia interna” o “ineludibili opportunità di partecipazione” o “desiderio di opportunità” che i berluscones, stanchi di spalare MXXXA, ormai invocano a furor di popolo, assieme ad auspicabili elezioni per le cariche di partito in vece di nomine de Impero (che assomiglia a Imperia).
    Ma, essendo l’agglomerato, nei suoi vertici, poco incline al confronto e poco abituato al dissenso, dubito che la tua moralistica crociata “dall’alto” possa ancora illudere qualcuno.
    La cosa un po’ triste è che i vertici se ne accorgano solo ora che sentono traballare lo scranno su cui sono arroccati.
    Il PdL si imploderà su se stesso generando un buco nero che sarà velocemente riempito da Fini che si stà già fregando le mani.
    Il segnale elettorale che vi è arrivato come una randellata non è una pulsione moderata, come diceva giustamente Vendola, bensì un messaggio forte e chiaro di CENTRO-SINISTRA.
    Fattene una ragione caro consigliere.
    Se sei in buona fede comprendiamo la tua voglia di recuperare e di accontentare tutti quelli che ti hanno eletto se invece sei alla ricerca di una nuova collocazione, auguri per la ricerca.

    Buon per il centro sinistra.

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