Indagini tangenti a Celle: Pd chiede dimissioni Parodi dalla sua carica in Provincia Savona

fp – Un passo indietro e dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio della Provincia di Savona: è quanto chiede il PD a Stefano Parodi coinvolto in questi giorni nelle indagini per presunte tangenti girate a Celle Ligure in merito ad abusi edilizi nei quali sono indagati anche l’imprenditore edile genovese Pietro Pesce e il consigliere Cellese Alberto Ferrando, dimessosi nei giorni scorsi. Le ragioni del Partito Democratico, in una lettera firmata dal Presidente del Gruppo PD in provincia Marco Russo (più sotto pubblicata nella sua integrità per i lettori di “Albenga Corsara”).  In una “cornice” garantista, in attesa di chiarimento della posizione e della dimostrazione di estraneità ai fatti contestati, necessarie tuttavia le dimissioni di Parodi perché, scrive Russo, “chi ricopre cariche pubbliche ha un dovere di trasparenza maggiore che gli impone un particolare rigore anche nel corso delle indagini”. [fp]

“Al Sig. Presidente del Consiglio Stefano Parodi

Le notizie relative all’indagine di corruzione che coinvolgono tra gli altri anche Te, sono indubbiamente rilevanti.

Abbiamo troppo pochi elementi per prendere una posizione nel merito della vicenda e per questo le nostre reazioni sono state improntate alla cautela. Tra l’altro data la fase processuale nella quale si trovano le indagini che Ti riguardano non è possibile trarre alcuna conclusione.

Inoltre siamo non da oggi garantisti e Ti conosciamo per essere persona seria e corretta e dunque confidiamo che potrai chiarire la Tua posizione e dimostrare la Tua estraneità ai fatti che Ti vengono contestati.

Tuttavia ci pare necessario rimarcare ancora una volta, come abbiamo già fatto in passato, la distinzione tra la presunzione di innocenza che riguarda tutti i cittadini, soprattutto in situazioni come questa, e la responsabilità di chi ricopre cariche pubbliche.

È una distinzione troppo spesso dimenticata e che invece deve essere assolutamente recuperata: chi ricopre cariche pubbliche ha un dovere di trasparenza maggiore che gli impone un particolare rigore anche nel corso delle indagini.

Alberto Ferrando, coinvolto con Te nella medesima indagine, si è dimesso da consigliere comunale di Celle e ha dichiarato di farlo non come ammissione di responsabilità ma per separare la vicenda che lo riguarda dalla funzione pubblica che ricopriva. A maggior ragione, pensiamo che un Presidente del Consiglio provinciale, che, per la funzione di garanzia che svolge, è gravato da particolari responsabilità politiche – anche verso l’opposizione, dalla quale, oltre tutto, ha ricevuto il voto – debba assumere iniziative volte a chiarire del tutto e in ogni sede la propria posizione oppure a separare la funzione pubblica che svolge dalla propria difesa nel procedimento che lo riguarda.

Questo, lo ripetiamo, non come forma di ammissione di responsabilità penale ma come gesto di difesa dell’assemblea rappresentativa che presiede e di rispetto verso quei consiglieri che l’hanno votato.

Siamo certi che vorrai accogliere questa nostra sollecitazione assumendo le iniziative più opportune evitando che questa vicenda possa, anche indirettamente, coinvolgere la carica che ricopri e, di riflesso, l’intero consiglio che presiedi.

Cordiali saluti

Il Presidente del Gruppo Partito Democratico Marco Russo”