Savona, Cittadella dell’Innovazione: le considerazioni del sindaco Berruti

di Federico Berruti – Lo sviluppo industriale del futuro in città come Savona deve basarsi sul rapporto tra formazione, ricerca e piccola impresa. In Italia questo circuito delle idee imprenditoriali è molto debole rispetto a quanto accade in altri paesi. E’ debole il rapporto tra formazione e imprese, ed è debole il rapporto tra ricerca e imprese. La formazione spesso ha il limite di essere o troppo condizionata dalle esigenze e dalle convenienze di chi la produce, oppure troppo ripiegata sulle esigenze immediate delle aziende che la utilizzano. Nel primo caso accade che la formazione rappresenti un’opportunità di lavoro per i formatori, ma sia avulsa dalle effettive esigenze del mercato del lavoro. Nel secondo caso la formazione si limita all’addestramento professionale, soddisfa esigenze immediate delle aziende ma non conduce ad un incremento duraturo del valore del capitale umano. E’ difficile inoltre il rapporto tra ricerca e imprese.

Questa difficoltà ha molte cause, ma certamente è centrale il tema dei capitali per l’innovazione. È difficilissimo trovare capitale per investire in un’invenzione e cercare di tradurla in un’innovazione imprenditoriale. È difficilissimo cioè trovare capitali per portare le idee al mercato. Questo perché manca un’offerta di capitale di rischio per progetti di piccole dimensioni che si trovino ancora nelle primissime fasi di sviluppo preindustriale. La Cittadella dell’innovazione nasce per affrontare queste difficoltà e superarle. E’ quindi prima di tutto un progetto di politica industriale. Riguarda prima di tutto i meccanismi, il software dello sviluppo. In questo senso è poco importante la forma fisica che gli spazi e le strutture materiali assumeranno.

La dimensione urbanistica del progetto è rilevante per il territorio, per la riqualificazione del quartiere di Legino, ma non è determinante in termini di sostegno allo sviluppo industriale. Ai fini dello sviluppo industriale sono invece fondamentali la qualità della formazione e l’accesso al mercato dei capitali per le idee innovative. Per quanto riguarda il primo tema la questione chiave è il rapporto con l’Università di Genova, dalla quale ci aspettiamo in un prossimo futuro un progetto serio e lungimirante di investimento sotto tutti i punti di vista, che tenga conto delle potenzialità e delle esigenze di innovazione del territorio attraverso una strategia vera di politica industriale. Se l’Università di Genova continuasse a considerare Savona come una sede secondaria i risultati non ci saranno. Il mio timore oggi è questo.

* Federico Berruti – Sindaco di Savona