Savona, indifferenza su sciopero fame per matrimoni gay: il commento dell’Italia dei Diritti

Roma, 8 febbraio 2010 – “La disobbedienza civile è uno strumento fondamentale a disposizione dei cittadini nel caso vengano meno le garanzie indispensabili alla tutela dei diritti più elementari”. Giuliano Girlando, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, commenta così la notizia relativa alla conclusione dello sciopero della fame da parte di Francesco Zanardi che, per sollecitare l’avvio di una discussione parlamentare sulle unioni civili tra gay, ha manifestato per ben trentacinque giorni.

Il digiuno, come lo stesso Zanardi ha denunciato da Savona, dove vive con il compagno Manuel Incorvaia, è stato accompagnato dalla più totale indifferenza da parte delle istituzioni italiane. La protesta ha, invece, attirato l’attenzione dell’Unione Europea i cui richiami nei confronti del nostro paese sono caduti nel vuoto. “Voglio ribadire – continua Girlando – la mia vicinanza a chi lotta per rivendicare un diritto sacrosanto. Certo è, che dovrebbe essere il Governo centrale ad occuparsi di tali questioni. In ogni caso – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – si potrebbe partire con l’adozione dei registri municipali per le coppie di fatto”.