IL DIGITALE (PER UN) TERRESTRE

di Guglielmo Olivero – Una vecchietta di quella tutta casa (una volta anche letto..) e Chiesa mi chiama da Imperia alle prime luci dell’alba. La conosco da vent’anni e non le ho mai sentito uscire dalla bocca un’imprecazione. Ma sabato mattina ne ha sparato una collezione difficilmente superabile. Motivo? Ma il digitale terrestre, ovviamente che sta facendo andare in tilt tutti gli spettatori liguri, dopo aver indignato già quelli delle altre regioni.  Ed il bello è che il Governo delle Favole ha da sempre dipinto come meraviglioso questo nuovo strumento della tecnologia, il decoder, capace di far arrivare nelle case degli italiani tanti canali, tanto sport e, ovviamente, tanta propaganda con i canali del Capo.

Già perchè la sensazione (ma come sono maligno, foese il Premier ha qualche conflitto d’interessi?) è che del decoder digitale tanti (se non tutti) avrebbero fatto a meno, indicando il dito medio alla proposta di installarlo, imitando quel gesto tanto fine che fa spesso l’amico fidato del Premier. I nostri vecchi avrebbero voluto vedere la tivù come sempre, con il loro telecomando ed i canali ben sintonizzati. Invece gli è toccato vedere pure questa: il digitale terrestre voluto per assecondare i capricci del Capo. E pazienza se ad Imperia, come a Loano, come a Toirano, poi, una volta acquistato il decoder si osserva che si vedono pochi canali. Il decoder mica è stato fatto per accontentare tutti, e che diamine.

* Willipedia, rubrica Corsara di Guglielmo Olivero