Omaggio a James Hillman

di Alfredo Sgarlato – Raccontano che sia morto scherzando James Hillman (Atlantic City 12 aprile 1926-27 ottobre 2011), uno dei pensatori più originali del nostro tempo. Psicoanalista e filosofo, continuatore dell’opera dell’opera di Jung, che estremizzava in maniera persino provocatoria, ma con un’ironia di fondo che arricchiva il lettore. In opere come “Saggio su Pan” o “La vana fuga dagli dei” mescolava psicoanalisi e studio della mitologia greca, rendendosi accessibile anche ai non addetti ai lavori.

Alcuni suoi testi hanno avuto anche un discreto successo commerciale, come “Cent’anni di psicoanalisi e il mondo va sempre peggio” in cui è la disciplina ideata da Freud ad essere difesa dal fallimento della società e non viceversa come suggerirebbe il titolo. Negli ultimi anni era passato all’interpretazione di fenomeni sociali, come in “Un terribile amore per la guerra”, sempre rifacendosi agli archetipi dell’inconscio collettivo.

Ha scritto anche libri dichiaratamente umoristici come “La cucina del Dottor Freud” in cui inventa ricette ispirate dai casi clinici del Maestro. I suoi fan lo paragonavano a Socrate, poiché non dava risposte ma poneva domande, divertendosi molto nel farlo.