PD: un porto verde ad emissioni zero è un opportunità per Vado e la provincia

di Giovanni Lunardon- Monica Giuliano – In questi giorni si è parlato, non sempre a proposito, di coraggio della politica.

Di certo il coraggio non è mancato alle donne e agli uomini del PD e del centrosinistra che in questi anni, anche pagando cari prezzi politici, sono riusciti a concretizzare importanti azioni di sviluppo economico per l’intera provincia, promuovendo significative intese tra istituzioni e organizzazioni sociali, come è successo per Ferrania e per il trasferimento della Piaggio.

L’esempio principale tuttavia è l’accordo di programma sul porto, una scelta strategica che colloca il porto come volano di sviluppo e di crescita per i nostri territori e che si pone il problema di garantire l’effettiva sostenibilità di questo progetto con il tessuto urbano ed economico della città di Vado.

In questi giorni possiamo vedere i primi risultati di quell’accordo: sono arrivati nelle casse del Comune di Vado i primi 10 milioni di euro stanziati dalla Regione per avviare lavori in tutta la città, una piccola cifra rispetto a quanto verrà investito a breve.

Ciò è possibile grazie al coraggio di quegli amministratori che non hanno usato il progetto della piattaforma per puri scopi elettorali, ma che con sacrificio hanno saputo avviare un confronto costruttivo che portasse con sé sviluppo occupazionale e risanamento ambientale.

Per molti la politica non è più il luogo della discussione finalizzata ad affrontare in concreto la crisi sociale ed economica, è solo un terreno di scontro che si limita ad alimentare confusione e paure. E’ una logica che non ci piace e che rifiutiamo.

Da quell’accordo però possiamo e dobbiamo ripartire, poiché è la base per rafforzare interventi e garanzie a vantaggio del territorio di Vado e dell’intera provincia.

Per fare questo serve non solo il coraggio, ma l’impegno di tutti i soggetti coinvolti e proprio per questo il nostro partito ha deciso di lanciare un tavolo di confronto permanente con le diverse rappresentanze sociali, sindacali, imprenditoriali e istituzionali.

Abbiamo due occasioni per riaprire la discussione e fare tutti un passo avanti:

1)      Le prescrizioni della VIA nazionale, che possono consentire di migliorare ulteriormente l’inserimento della piattaforma nel contesto ambientale della rada;

2)      La possibilità concreta di sviluppare attorno alla piattaforma un progetto innovativo: facciamo della piattaforma un esempio di “green port”, un porto verde totalmente elettrificato, a zero emissioni, seguendo il modello virtuoso adottato dai porti di Venezia e di Spezia. L’accordo di programma già prevede l’elettrificazione della movimentazione delle merci sulla banchina. Andiamo oltre: lavoriamo per l’elettrificazione dello stazionamento delle navi, abbattendo drasticamente l’inquinamento e riproponendo per il porto un’intesa con Tirreno Power simile a quella applicata per OCV.

Pensare alla crescita pretendendo il massimo in termini di tecnologie innovative, garanzie occupazionali e riqualificazione ambientale: questo è il terreno su cui misurare le capacità della buona politica.

* Giovanni Lunardon – Segretario prov.le PD Savona; ** Monica Giuliano – Responsabile prov.le Economia PD Savona