LO SCALCIO DELL’ASINO

<A pensar male a volte ci si azzecca>: il detto, di Giulio Andreotti, ben si calza con le (presunte) dimissioni del Premier. Come ha ben detto Lucia Annunziata a <Ballarò> queste dimissioni sono come lo <scalcio dell’asino> che, quando si sente in trappola, esprime una veemente reazione. Alle dimissioni del Presidente del Consiglio, subito dopo l’approvazione della legge di stabilità, non ci hanno creduto le Borse che sono crollate con tanti titoli sospesi per eccesso di ribasso. Come dire: il Premier non ha fatto un passo indietro, ma il Paese ne ha fatto uno in avanti (verso il baratro). Soltanto un’opposizione ingenua come La bella addormentata nel Bosco poteva credere in un simile annuncio. Si dirà: ma il Premier ha messo per iscritto le dimissioni davanti al Presidente del Repubblico. Falso: il Premier ha soltanto scritto che in data 8 novembre non esistevano le condizioni per portare avanti l’Esecutivo e che non rimanevano che le dimissioni dopo l’approvazione della legge di stabilità. Ma tra un mese, quando tale legge sarà approvata, la situazione sarà diversa perchè, c’è da giurarlo, la maggioranza supererà ancora una volta quota 314 ed il Premier potrà dire che non sussistono le ragioni per dimettere un Governo che la maggioranza assoluta in Parlamento. Inoltre, ed anche qui pochi sembrano averci fatto caso, la situazione internazionale vivrà momenti drammatici nelle prossime settimane per l’ormai annunciato attacco israeliano contro l’Iran. E, dirà il Premier, ci possiamo permettere le dimissioni in un momento simile? Ecco perchè quella di martedi non è stata la tappa conclusiva del Governo che, a mio avviso, arriverà a fine legislatura. Altra questione è dire se ci arriverà il Paese.

Guglielmo Olivero