di Alfredo Sgarlato – (“Mulholland drive” di David Lynch – IRIS giovedì 16 febbraio ore 20,55) – “Mulholland drive” di David Lynch (2001) è il più bel film degli ultimi trent’anni, uno dei pochissimi che stia alla pari dei capolavori di Hitchcock, Welles o Kubrick. Cosa mi spinge a fare un’affermazione così radicale? Perché questo non è solo un film, è il Cinema con maiuscola, il cinema come settima arte. Quel cinema che Welles e Truffaut volevano più grande della vita. Di cosa parla? Difficile sintetizzarne la trama. Potrebbe essere un noir: una ragazza (Naomi Watts, che con questo film ha sfondato) incontra un’altra ragazza (Laura Harring) che ha perso la memoria, forse è vittima di una violenza.
Naomi cerca di scoprire l’identità della nuova amica, siamo nel mondo del cinema, molte storie parallele si intrecciano: il regista genio incompreso, il ragazzo folle e il suo psichiatra, una misteriosa chiave blu… Finale a sorpresa, secondo alcuni incomprensibile. Ma ovviamente non è incomprensibile, è solo una sfida alla capacità di immaginazione dello spettatore. Come dovrebbe sempre fare la vera arte. Ovviamente è anche un film splendido a livello formale, contro il piattume televisivo che troppo spesso affligge anche il cinema.
* Il film della settimana in tv – rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato