Il futuro del Laigueglia

di Guglielmo Olivero – Ho letto con interesse il comunicato stampa emesso dall’amministrazione comunale di Laigueglia sulla riuscita dalla quarantanovesima edizione del Trofeo Laigueglia. Tra le righe il comunicato risponde ad alcune considerazioni che il sottoscritto aveva espresso su questo quotidiano e su altri mezzi d’informazione. Da profondo appassionato di questo sport ho sempre ritenuto che il Laigueglia deve godere di una protezione particolare: è la vera prima corsa ufficiale della stagione, quella dove gli appassionati, dopo il letargo invernale, tornano ad interessarsi delle due ruote. Invece molti corridori, negli ultimi anni, hanno deciso di iniziare la loro stagione in altri emisferi, partecipando a corse inutili e dannose per la preparazione.

Il Laigueglia merita più rispetto, soprattutto adesso che viaggia verso il suo mezzo secolo di vita. Credo tuttavia che la collocazione vada modificata: è vero, come afferma l’amministrazione comunale, che la gara ha goduto di ampia copertura televisiva con molte repliche sui canali satellitari. È vero anche che la vittoria del nipote di Moser abbia aumentato l’interesse e lo spazio per la corsa. Ma è vero anche che al sabato ed alla domenica il ciclismo, come del resto le altre discipline, sono costrette a fare i conti con il calcio, dalla B all’anticipo di A e via dicendo.

Ecco perché una collocazione al martedi o al giovedi da me sostenuta: la concorrenza sarebbe minore e la diretta televisiva assicurata. Infine per convincere un maggior numero di corridori a presenziare al Laigueglia è arrivato il momento di potenziare l’evento con una seconda corsa. Si parla di un ritorno della Montecarlo-Alassio, da destinare ai professionisti. Sarebbe una bellissima idea. Qui, nel nostro spazio sportivo, rimaniamo aperti alle proposte. Per il bene del ciclismo e del Laigueglia.