Controsole… le canzoni di De Andrè scaldano sempre Albenga

di Alfredo Sgarlato – Sabato pomeriggio all’Auditorium San Carlo si è tenuto ad Albenga il terzo appuntamento della rassegna “Ottobre De Andrè”, a cura dei Fieui di caruggi. Mentre per i rimanenti tre la figura di Faber funge solo da spunto per approfondire, con le parole e la musica, le tematiche care al cantautore genovese, questo incontro vedeva l’opera di De Andrè in primo piano. Spunto della giornata il libro “Controsole”, scritto dal musicista e giornalista savonese Ferdinando Molteni e dal popolare dj Alfonso Amodio.

Il libro parte dal ritrovamento di una cassetta, che conteneva una delle rare conferenze stampa di Fabrizio, in occasione del tour di “Creuza de ma”, l1 agosto 1984. Altri contributi arricchiscono il testo, tra cui i ricordi di Pepi Morgia. Molteni racconta la gestazione del disco, una pietra miliare per tutta la musica di oggi, considerato da geni come David Byrne e Wim Wenders uno dei dischi più belli mai fatti. L’autore narra anche aneddoti legati alla lingua usata, ai musicisti che collaborarono con Faber, ed è anche chitarrista e corista. Lo accompagnano due musiciste ben note: Eliana Zunino, cantante solista, voce anche dei Myrddin, ed Elena Buttiero, polistrumentista nota per le collaborazioni con Birkin Tree e Antica Camerata Nolese, ieri al piano.

Il trio ha effettuato una serie di concerti in America e il repertorio comprende, oltre a gran parte di “Creuza de ma”, brani scelti per far comprendere meglio chi fosse il cantautore genovese agli spettatori di oltreoceano. Quindi si parte con “La canzone di Marinella”, interpretata magistralmente dalla Zunino con inflessioni jazzate, “Il suonatore Jones” – come esempio dell’amore di De Andrè per la letteratura americana – e, come finale, la bellissima “Fiume Sand Creek”, come tributo ai nativi. Eliana Zunino ha una voce potentissima e perfettamente intonata, al punto che nemmeno la mediocre acustica del San Carlo riesce a scalfirla.

Il trio è perfettamente amalgamato, la resa delle canzoni è ottima e gli interventi parlati interessanti e non professorali. Gli arrangiamenti sono ovviamente semplificati rispetto a quelli originali di Mauro Pagani, ma le canzoni non perdono forza, segno di perfezione della scrittura. Il pubblico gratifica i musicisti con applausi calorosissimi e standing ovation finale. Dopo il concerto festa nei vicoli con caldarroste e vino.